MUS.A - Museo dell’assurdo
Travocial,
2015-02-12 09:54:27
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Inaugurato nel 2002, Mus.A è un insieme di sculture all’aperto dedicate al tema della fantasia e delle sue sfumature. Nasce sull’onda del successo avuto da "Mercurdo", l’annuale festival internazionale dell’assurdo che dal 1994 caratterizza Castelvetro come luogo di scambio d’invenzioni, idee assurde ed espressioni artistiche realizzate all’insegna della più sfrenata fantasia, che ha visto anche la realizzazione della Manifestazione irrazionale aperta a tutte le intemperanze artistiche ricca d’interazioni interdisciplinari tra arti visive, spettacoli, concerti e performances.Si tratta di una collezione i cui lavori crescono esponenzialmente ogni anno e si caratterizza, inoltre, per privilegiare opere di giovani artisti che svolgano ricerche all’avanguardia, nate, soprattutto, in quei laboratori i d’idee che sono le Accademie di Belle Arti e gli Istituti specializzati. Le prime opere sono state realizzate dagli studenti dell’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica “Ballardini” di Faenza, in particolare da Sara Mantovani, Lucas Gundin, Alessandro Neretti, Rossella Tauro e Antonio Sorrentino; ad essi si sono aggiunti Nicola Zamboni e Sara Balzani con una scultura sul tema. Nel 2004 il Mus.A ha inaugurato la sezione coperta all’interno degli spazi dell’adiacente Centro di Documentazione Territoriale, dove sono ora esposte le opere di Silvia Levenson, Wal, Danilo Busia, Alex Pinna, Andrea Capucci e Luca Lumaca. L’arredo del Cortile della Biblioteca è stato anch’esso progettato in chiave "assurda" come ad esempio la rete di delimitazione dello spazio per "la Lisca" di Marco Bellotti. Presso il Centro di Documentazione e Promozione Territoriale è stata allestita la mostra fotografica di Giuseppe Simonini e durante la prima edizione di PoesiaFestival, nel 2005, si ricordano due esposizioni dedicate al rapporto e all'intreccio arte-poesia: la prima, intitolata Nuove Parole nel Centro espositivo Pake e la seconda invece al MUS.A nella collettiva Poesia Oggetto, a cura di Valerio Dehò, con lavori di Paolo Albani, Alain Arias-Misson, Bernard Aubertin, Julien Blaine, Jean-François Bory, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Guglielmo Achille Cavellini, Paolo Francia, Emilio Isgrò, Jirí Kolár, Roberto Malquori, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti, Sarenco (Isaia Mabellini), Adriano Spatola, Shohachiro Takahashi, Luigi Tola, Arrigo-Lora Totino, Karel Trinkewitz, Rodolfo Vitone.