Museo parrocchiale di La Salle
Travocial,
2014-11-21 14:15:50
2014-11-21 14:15:50
La parrocchia di Derby, situata sulla destra orografica della Dora nella Valdigne, è compresa oggi nel territorio del comune di La Salle. Nel corso dei secoli, essa era in¬dipendente anche dal punto di vista ammi¬nistrativo (aveva un proprio sindaco) ed esercitava la sua giurisdizione spiri¬tuale, oltre che su tut¬ta la zona dell'En¬vers, anche su tre vil¬laggi dell'Adret (Vil¬laret, Les Champs e Equilivaz), che pu¬re erano sottopo¬sti all'amministrazione comunale di La Salle. Nel 1782, un provvedimento della Royale Délé¬gation venne a risol¬vere le inevitabili complicazioni nella gestione degli affari temporali e religiosi, stabilendo la definitiva unione dei due terri¬tori in un unico comune.La storia conosciuta di Derby inizia nel 1040, anno in cui Umberto Biancamano, capostipite dei Savoia e signore del Valdigne, donò per due terzi al Capitolo della Cattedrale e per un terzo al Capitolo di Sant’Orso di Aosta, oltre a beni mobili ed immobili di vario genere, la giurisdizione su que¬sto territorio. Il nome Delbia appare per la prima volta proprio in questo atto.A ricordo dell’importanza della località nei secoli passati ri¬mangono oggi alcune significative testimonianze, lungo la strada principale che percorre il centro abitato: la “torre della giustizia” costruzione fortificata risalente al XVI secolo, forse ap¬partenuta alla Cattedrale di Aosta; la casa forte chiamata an¬che “tour des prisons", sede giurisdizionale di uno dei due Capitoli; la casa del XVI secolo probabilmente appartenuta al¬la nobile famiglia dei Lachenal. La parrocchia e i suoi santi patroniLa parrocchia è già attestata nell'XI secolo. All'epoca, come si è detto, era proprietà per due terzi dei canonici della Cattedrale e per un terzo dei canonici di Sant'Orso. Essi de¬tenevano il diritto di patronato sulla parrocchia e il diritto di nomina dei curati; inoltre esercitavano tutti i diritti feudali sul ter¬ritorio e amministravano la giustizia nelle rispettive caseforti al centro del paese; come signori del luogo, prendevano parte alle sedute dei Tre Stati in Aosta.Nell'elenco delle parrocchie valdostane contenuto nel Pontificale del beato Emerico di Quart, dell'inizio del XIV secolo, la parrocchia di Derby figura di nomina dei capitolo della Collegiata; negli statuti capitolari della Cattedrale del 1477, essa risulta invece es¬sere in possesso del capitolo della Cattedrale, che la conserverà fino al 1824, quando rinuncerà definitivamente a ogni diritto sul-le parrocchie, a favore del vescovo.La parrocchia di Derby è sotto la protezione di Sant’Orso, sacer¬dote valdostano vissuto in epoca incerta tra il VII e l’VIII secolo, celebre per i suoi poteri taumaturgici. E' il primo santo locale che sia stato oggetto di culto nella diocesi di Aosta, anteriormente al¬l'anno Mille; ne fa fede la Vita Sancti Ursi dei secoli IX-X. Le te¬stimonianze figurative lo presentano in genere rivestito della casula, con un bastone priorale nella mano destra e un uccellino sulla spalla sinistra; quest'ultimo, in particolare, rappresenta il suo motivo iconografico specifico.Dal 1596 la chiesa è posta ufficialmente anche sotto la protezio¬ne di san Biagio vescovo di Sebaste nel IV secolo; un altare a lui dedicato esisteva in realtà già nel 1416, come risulta dai verbali delle visite pastorali. La chiesaL’edificio attuale data del XVI secolo. Fu consacrato da mons. Ferragatta, vescovo di Aosta, il 22 luglio 1567; a ricordo del fatto, rimane sul contrafforte a destra del portale una croce di consacra-zione. La chiesa pre¬senta pianta rettangolare ad una sola navata, interno con archi della volta a sesto acuto, volte a crociera con nervature in tufo, abside semi¬circolare all'esterno e poligonale all'interno con volta a ombrello con costoloni.Della chiesa precedente rimangono i muri perimetrali e una pic¬cola finestra a croce, in alto sulla facciata, che serviva a illumi¬nare la copertura a capriata dell'edificio romanico. Tutto l'edificio ha subito un notevole intervento di restauro nel 1967 ad opera della Soprintendenza per i Beni Culturali, che ha restituito alla chiesa il suo aspetto cinquecentesco, rimuovendo le decorazioni ottocentesche.L'altar maggiore, in marmo policromo, è del XVII secolo; la pala sovrastante è stata rimossa in occasione dei restauri e due co¬lonne tortili marmoree affiancano ora il tabernacolo murale. Un grande crocifisso ligneo da arco trionfale, del XVI secolo, sovra¬sta il coro. Sopra l'altare maggiore, statue di S. Ilario e S. Biagio (XVI sec.). L'altare laterale destro, in legno intagliato, dipinto e in parte dorato, è dedi¬cato al Rosario e risale al XVIII secolo; al centro, nicchia con statua della Madonna (XIV-XV sec.), circondata dalla raffigu¬razione su tela dei mi¬steri del Rosario.L'altare laterale sinistro, contemporaneo al precedente e della medesima fattura, è dedicato a san Sebastiano; conserva una grande tela raffigu¬rante in alto Cristo tra san Grato e san Bernardo, in basso san Sebastiano tra san Rocco e sant'Antonio abate. Nel 1861 fu siste¬mato l'organo attuale (G. Franzetti, a trazione meccanica e a registri spezzati). Vicino all'ingresso, battistero in pietra lavorata (1688), con lo stemma dei Savoia, signori della Valdigne. Una nicchia nella pa¬rete accoglie un piccolo museo di arte sacra: pregevole un bel co¬fanetto reliquiario in lamina di argento del XV secolo. Il campanileEsile ed elegante torre quadrata in pietra in occasione della visita pastorale del 1416 risultava da poco restaurato. La base, che nell'interno ha tracce di muratura a lisca di pesce, risale probabilmente ad epoca anteriore. Più recente la parte superiore, che presenta due serie di bifore (secoli XVI e XVII). La porta di accesso verso la chiesa, intagliata con il monogramma di Cristo, reca la data 1671. Le cappelleLa devozione semplice ma profonda degli abitanti dei vil¬laggi rurali è alla base della fondazione, nel corso dei secoli, di un certo numero di cappelle, dedicate a vari santi, invocati nelle diverse necessità come intercessori presso l'Onnipotente.La cappella di Villaret, ubicata nel villaggio ai bordi della Sta¬tale 26 per Courmayeur, è dedicata a san Luigi re di Francia. Fu fondata con atto del dicembre 1625; costruita negli anni suc¬cessivi, fu benedetta il giorno dell’Epifania del 1628, come rivela una scritta ai piedi dell’altare.La cappella di Les Champs, dedicata a santa Marghe¬rita, risale al 1687. La fac¬ciata è affre¬scata con le immagini di san Giovanni Battista, di santa Barbara e di santa Mar¬gherita, ad o¬pera dei pittori Artari (1854). La cappella di Sant’Orso sorge in fondo al borgo omonimo. Fu costruita nel 1639; il trave è datato 1652.La cappella dell'Equilivaz, sotto il titolo di santa Barbara, a monte dell'omonimo ponte sulla Dora, serviva il villaggio ora abbandonato. E' ridotta a rudere. Con tutta probabilità cadde in disuso già dopo il 1837, in seguito ad una alluvione del torrente di Vertosan.