Museo Umberto Nobile
Travocial,
2012-02-26 08:00:25
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Umberto Nobile, fu ingegnere, costruttore e comandante di aeronavi, nonché esploratore polare. Nacque a Lauro, in provincia di Avellino, il 21 gennaio 1885, morì a Roma il 30 luglio 1978. Fu professore di Costruzioni Aeronautiche, dal 1926 al 1955, all’Università di Napoli. Assegnato allo Stabilimento militare di Costruzioni Aeronautiche di Roma, ne fu il direttore dal 1919 al 1928.
Nei ruoli dell’Aeronautica Italiana, Corpo Ingegneri, raggiunse il grado di Generale. Progettò e costruì nuovi tipi di aeronavi per l’Italia e per l’estero. Oltre che della progettazione di dirigibili, Nobile si occupò di numerose altre questioni aeronautiche: ideò, nel 1918, il primo paracadute italiano, e nel 1922 promosse, con l ‘ingegnere Gianni Caproni, la costruzione del primo aeroplano metallico in Italia.
I dirigibili più famosi da lui costruiti furono il NORGE e l’ITALIA. Col NORGE, insieme con Roald Amundsen e Lincoln Ellsworth, attraversò la regione inesplorata tra il Polo Nord e l’Alaska, sorvolando il Polo e scoprendo il mare Polare Artico dopo circa 5300 km di volo ininterrotto dalle isole Spitzberger all’Alaska: con questo volo si apriva la via all’odierna rotta polare. Con il dirigibile ITALIA, sempre da lui comandato, compì lunghi voli di esplorazione su regioni sconosciute a Nord della Groenlandia, Spitzbergen e Siberia, sorvolando il Polo Nord una seconda volta; durante il ritorno, dopo una lotta di 27 ore contro le tempeste, l’aeronave cadde sfortunatamente sui ghiacci. I naufraghi caduti sul pack sopravvissero per sette settimane nella famosa Tenda Rossa e furono salvati dal rompighiaccio russo Krassin, dopo numerose spedizioni di soccorso organizzate anche da altri paesi che, in una splendida gara di solidarietà, si erano mossi con aeroplani e navi. Un’indagine, disposta dalle autorità italiane dell’epoca, si concluse in senso sfavorevole a Nobile, giudicandolo ingiustamente responsabile per la perdita dell’aeronave; egli, pur essendo fermamente difeso da competenti studiosi e specialisti italiani e stranieri, per protesta, nel 1929, si dimise dall’Aeronautica.
Nel 1931 partecipò alla spedizione artica del rompighiaccio russo Malyghin; dal 1932 al 1936 organizzò in Russia la costruzione di dirigibili di tipo italiano. Negli Stati Uniti, dal 1939 al 1942, organizzò e diresse corsi d’ingegneria aeronautica. Ritornato in Italia, nel 1945 una commissione di specialisti e militari decretò la sua riammissione nei ruoli dell’Aeronautica.
Eletto come deputato all’Assemblea Costituente, partecipò attivamente ai lavori di questa dal 1946 al 1948. Chiusa di sua volontà questa parentesi politica, riprese l’attività di professore presso l’Università di Napoli, dedicandosi completamente all’aerodinamica.