Museo diocesano "San Pietro"
Travocial,
2012-12-07 23:32:24
2012-12-07 23:32:24
La trecentesca chiesa di San Pietro, che oggi ospita il Museo Diocesano «San Pietro», fu edificata dagli Angioini sull’acropoli della città antica, presumibilmente sulle fondamenta del tempio dedicato ad Esculapio.
Nel 1930 i locali dell’antica chiesa, ormai sconsacrata, furono destinati ad ospitare il Museo Civico, il cui fine precipuo era raccogliere le numerose sculture architettoniche e reperti dall’età romana al XVIII secolo provenienti dal territorio di Teggiano.
Negli anni Ottanta, per disposizione della Soprintendenza ai B.A.A.A.S di Salerno, l’edificio fu sottoposto a restauro e nel 1987, dopo un moderno allestimento della sala espositiva, fu inaugurato il nuovo Museo, a cui venne conferito il nome di Museo Diocesano «San Pietro». Nel giugno del 2007 il Museo è stato riaperto al pubblico, dopo essere stato riallestito e ampliato con opere di particolare pregio storico ed artistico.
PERCORSO DI VISITA:
L’impianto museale, ben strutturato nel percorso visivo e documentario, conserva opere di scultura e di pittura che abbracciano epoche diverse.
Il periodo antico, preromano e romano, è collocato nel pronao; qui sono le testimonianze archeologiche ritrovate nel territorio teggianese nel corso di scavi o rinvenimenti fortuiti: una mensa ponderale, per il controllo dei pesi nel mercato locale, alcune iscrizioni funerarie, come quella in cui compare la citazione di Tegianum in epoca romana; una statua acefala e un Telamone.
L’interno a navata unica, si apre su tre piccole cappelle, in cui sono due tombe, del 1401, di Bartolomeo Francone, e del 1512, dell’arcidiacono Rossi, sostenuta da tre figure cariatidi, rappresentanti le tre età della vita.
Numerose e di buon livello sono le testimonianze successive presenti nella navata, che illustrano un lungo arco di storia della Diano medievale.
Di forte resa cromatica ed espressiva sono gli affreschi collocati nell’abside e nel presbiterio, attribuiti al XIV-XV secolo, staccati dalla cripta della chiesa di Sant’Angelo nel 1980 e restaurati dalla allora competente Soprintendenza di Napoli.
Sempre nel presbiterio è una serie di sculture che occupano un arco cronologico di cinquecento anni, dal XIV al XIX secolo, come una Madonna con Bambino del XIV secolo, un Crocifisso in muratura del XV secolo, una Madonna delle Grazie del XVI secolo, e una pala d’altare del XVII secolo, raffigurante la Madonna del Rosario con i Misteri.
L’ex sacrestia accoglie la sezione museale dedicata ad oggetti liturgici e suppellettili sacre di varia funzione, come paramenti, argenteria e reliquiari del XVII secolo.