Ipogeo celtico
Travocial,
2014-07-14 11:30:45
2014-07-14 11:30:45
A pochi passi da via Monastero Maggiore, al n. 2 si trova l'Ipogeo celtico. Consiste in vari ambienti sotterranei, scavati nella roccia con tecnica primordiale, che si sviluppano a diverso livello, in diramazioni approssimativamente a forma di K.Una ripida scaletta immette nella camera centrale, dalla quale dipartono tre corridoi. Nelle pareti vi sono nicchie e grezzi bancali, ma il maggior mistero è rappresentato da tre rozzi mascheroni.La funzione originaria di questo particolarissimo monumento, che non trova riscontro in Friuli, è ancora un quesito irrisolto. A parte le fantasiose interpretazioni amalgamate di leggenda, è stato ipotizzato un uso funerario dell'ipogeo in epoca celtica, mentre altri studiosi ritengono i locali carceri del periodo romano o longobardo. L'ipogeo sembra essere stato ricavato da una cavità naturale lungo l'argine roccioso destro del fiume Natisone, che scorre sotto. D'età preromana, forse celtica, se ne ignora la funzione rivestita al tempo. Data la chiusura dell'apertura naturale verso il fiume, funse forse da cisterna per l'acqua e venne certamente riutilizzata in seguito, anche se non si conosce la ragione. Scalini di raccordo furono scavati nella roccia, così come sedili e panche di pietra, pilastri e, i più curiosi, due volti scolpiti grossolanamente sembrano vigilanti millenari depositari di antichissimi culti. La presenza dell'acqua, che bagna le superfici pavimentali e filtra attraverso le rocce porose, potrebbe essere indicativa, preludendo ad eventuali rituali di cui non si conosce lo svolgimento. A sinistra si vedono due sedili di pietra, che restringono obbligatoriamente il passaggio: qui potevano starvi due persone sedute, forse in funzione del rituale.