Abbazia di Casamari
Travocial,
2016-03-02 11:23:01
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Situata nel territorio di Veroli, sorta nel 1035 sui resti dell'antica città romana di "Cereate Marianae" per merito di quattro sacerdoti, che formarono sul posto una comunità religiosa sotto la regola di San Benedetto. Nel 1151 passò ai cistercensi che la ricostruirono interamente in forme gotiche borgognone e ne fecero un fiorentissimo centro culturale.Decadde invece verso il 1430, per rifiorire con l'accettazione della regola trappista nel 1717. Nel 1864 fu eretta in congregazione autonoma, che nel 1988 contava 19 case religiose con 220 monaci.Il complesso ripete nella distribuzione planimetrica lo schema dell'abbazia di Fossanova, a sua volta derivato dal prototipo borgognone di Fontenay.Sul fianco meridionale della chiesa si apre un chiostro, intorno al quale si dispongono gli edifici conventuali: la sala capitolare, il refettorio, le abitazioni dei monaci.La chiesa, iniziata nel 1203 e consacrata da Onorio III nel 1217, ha la facciata preceduta da un atrio a tre arcate e presenta contrafforti, terminazione a timpano e una rosa. Ricchissimo è il portale mediano. L'interno è tipicamente borgognone e cistercense sia nell'assenza assoluta di decorazione, sia nella pianta a T con quattro cappelle quadrate sui transetti e presbiterio rettangolare, sia nell'alzato d’intenso verticalismo, pilastri a fascio, archi acuti, volte a crociera. L'alta torre-lanterna non sorge sull'incrocio, ma in posizione anomala, sull'ultima campata. Il chiostro, quadrato, ha colonnine e capitelli assai ricchi e variati. Splendido esempio d’architettura gotica primitiva è la sala capitolare, a tre navi su pilastri polistili e volte a crociera costolonate. Con Fossanova, Casamari rappresenta un punto d’irradiazione dell'architettura gotica cistercense in tutta l'Italia centro-meridionale.Il Museo. Sono sistemati in sale appositamente allestite all'interno del monastero, numerosi reperti archeologici, quali: cippi marmorei, pezzi di pavimento a mosaico, decorazioni in stucco, monete romane, ex-voto in terracotta, tronchi di statue, vasi fittili, unguentari ed altri oggetti; rinvenuti quasi tutti in loco e le tele che, negli ultimi quattro secoli, erano state collocate nella chiesa ed il altri locali.