Santuario della Scala Santa
Travocial,
2013-05-05 08:49:04
2013-05-05 08:49:04
Clemente XIV con suo breve datato 1772, concesse alla scala santa di Campli lo stesso privilegio di quella romana, cioè quello di concedere l'indulgenza plenaria a chi l'avesse salita. Nello stesso breve, il pontefice comanda che la scala venga costruita nell'ambito della chiesa della Vergine dei Sette Dolori. L'azione diplomatica presso la Santa Sede si deve all'opera dell'avvocato Giampalma Palma (1740-1813), padre dello storico Niccola, e del cardinale Andrea Corsini. Sulla facciata in mattoni e pietre con semplici lesene, si apre il portale cinquecentesco lavorato "a punta di diamante" proveniente dal convento di Sant'Onofrio. Entrando, le pareti dell'ascensione della scala sono decorate da tele raffiguranti scene della Passione. In alto si giunge al Sancta Sanctorum: una piccola finestra provvista di grata lascia intravedere un piccolo altare con il Cristo benevolo e benedicente. La discesa è accompagnata da monocromi sulla resurrezione. I dipinti sono di ambito napoletano.