Armeria Reale di Torino
Travocial,
2015-12-16 12:00:47
2015-12-16 12:00:47
L’idea di istituire un museo dedicato alle armi nacque in seguito alla fondazione della “Regia Pinacoteca”, aperta nel 1832 nelle sale di Palazzo Madama. La futura Galleria Sabauda presentava al pubblico le principali opere d’arte delle collezioni dinastiche: si era così vuotata la grande Galleria del Beaumont, annessa al Palazzo Reale, dove a partire dal 1833 si iniziarono a raccogliere “tutte le armi antiche possedute dai diversi stabilimenti” e, in particolare, quelle provenienti dagli Arsenali di Torino e di Genova, insieme a quelle dell’Università e delle raccolte private dei sovrani. Nello stesso anno, il re Carlo Alberto acquistò l’importante collezione dello scenografo milanese Alessandro Sanquirico; artefice della vendita fu il capitano Vittorio Seyssel d’Aix, che negli anni seguenti incrementò l’Armeria con diversi pezzi provenienti dal mercato antiquario parigino. Il museo, aperto al pubblico nel 1837, presentava un suggestivo allestimento in cui alla decorazione settecentesca della galleria, ideata dall’architetto Filippo Juvarra e ornata dal pittore di corte Claudio Francesco Beaumont, si contrapponeva la sistemazione degli oggetti nelle vetrine e sulle pareti, secondo un gusto per il gothic revival caro al Romanticismo europeo. Nel 1839 fu acquisita la cospicua raccolta di armi e armature dei conti Martinengo di Brescia; tre anni dopo l’architetto Pelagio Palagi portò a termine la Rotonda, nelle cui vetrine neoclassiche vennero sistemate le armi e le bandiere entrate nel museo dopo il 1848 e, soprattutto, quelle legate alle guerre risorgimentali; questo settore si arricchì ulteriormente, dopo il 1878, con la donazione delle collezioni di Carlo Alberto e di Vittorio Emanuele II. Durante la prima metà del XX secolo il patrimonio dell’Armeria fu accresciuto con le raccolte di Umberto I e di Vittorio Emanuele III e con gli oggetti legati alle guerre d’Africa e alle guerre mondiali. A partire dal 1998 l’Armeria è stata oggetto di una serie di interventi iniziata con il restauro dello scalone d’onore disegnato da Benedetto Alfieri, proseguita con la restituzione del Medagliere e conclusasi nel 2005 con la riapertura della Galleria del Beaumont e il recupero dell’allestimento storico, che era stato in precedenza modificato per adeguarlo a criteri museografici più rigorosamente filologici. La riapertura della Loggia, nel 2011, ha restituto alla fruizione pubblica l’affaccio sulla piazza del castello, tradizionalmente usato dalla famiglia reale per salutare la folla.