Civico museo archeologico di Mergozzo
Travocial,
2014-11-21 14:32:05
2014-11-21 14:32:05
Il museo è articolato in due sezioni, una dedicata alla tradizione della lavorazione della pietra, una a carattere archeologico.Al primo piano la sezione “della pietra” ospita strumenti ed attrezzi del lavoro tradizionale dei cavatori e degli scalpellini che coltivarono le cave di granito di Montorfano e di marmo di Candoglia. La sezione pietra è costituita da materiali donati dalle famiglie di Mergozzo al Gruppo Archeologico in occasione di una mostra temporanea organizzata nel 1979, divenuta poi sezione permanente del museo.Accanto agli attrezzi tradizionali sono esposti alcuni manufatti in pietra da contesti archeologici: tra essi spiccano per interesse le epigrafi funerarie preromane e romane provenienti da Brisino (Stresa), che mostrano l'evoluzione della scrittura con il passaggio dall'alfabeto preromano, detto "leponzio" a quello romano. Notevole è anche l'altare con dedica a Giove rinvenuto nel contesto archeologico dell'area sacra di Candoglia.Al secondo piano il percorso si articola in due sale, proponendo reperti archeologici dal territorio del VCO ordinati secondo criteri cronologici.I reperti più antichi risalgono alla fine dell’età della pietra (Neolitico), all'età del Rame e all’età del Bronzo: si tratta per lo più di industria litica proveniente da Mergozzo, accanto ad alcuni straordinari reperti provenienti da altri contesti ossolani, quali l'ascia da combattimento di Baceno o il famoso pugnale in bronzo dell’Arbola. Sono presenti inoltre materiali ceramici da contesti abitativi dell'età del Bronzo di Omegna (Cireggio) ed altre località cusiane. La tarda età del Ferro è invece rappresentata dai corredi della necropoli di Carcegna (I secolo a.C.) e da una spada celtica con fodero da Mozzio di Crodo.La seconda sala illustra l’età romana, attraverso i materiali dai numerosi scavi effettuati a Mergozzo, che consentono di cogliere sia i costumi funerari (necropoli di Praviaccio e della Cappella) che alcuni aspetti della vita quotidiana e delle tecniche produttive antiche (fornace per laterizi d’età romana di Rubianco). Chiudono il percorso i reperti delle tombe tardo antiche (IV-V secolo d.C.) di Carcegna e quelli alto-medievali del sito paleocristiano di San Giovanni in Montorfano, aprendo uno sguardo sulla fine del mondo antico e la Cristianizzazione del territorio.