Museo della Resistenza di Valpelline (comune)
Travocial,
2014-04-11 11:41:11
2014-04-11 11:41:11
Nel corso dei secoli le Alpi hanno costituito spesso un luogo di rifugio e di accoglienza. Durante la seconda guerra mondiale, epoca di feroci persecuzioni razziali e politiche, la valle di Valpelline è stata percorsa da un gran numero di persone in fuga per cercare di raggiungere la Svizzera, neutrale al conflitto. Il centro di documentazione di Valpelline valorizza e mette in evidenza i rapporti tra la Valle d’Aosta e la Svizzera nel periodo 1943-1945. Un‘esposizione fotografica e documentaria rende noti i percorsi compiuti da numerosi ebrei in fuga e da diversi politici ostili al regime. In effetti numerosi politici nel periodo 1943-1945 hanno trovato rifugio in Svizzera durante i periodi più pericolosi della lotta contro il regime nazi-fascista. I sentieri dell‘Alta Valpelline sono stati percorsi da illustri personaggi della vita intellettuale e politica valdostana e italiana. Luigi Einaudi, che sarà poi nominato Presidente della Repubblica italiana nel 1948, è passato dalla Valpelline per trovare rifugio in Svizzera. L‘esposizione è arricchita da un documentario multimediale che, attraverso fotografie, interviste e letture di testi, percorre l‘itinerario compiuto da Bréan, Bougeat, Berthod, illustri attivisti valdostani contro il regime nazi-fascista, in fuga verso la Svizzera dopo l’arresto e la morte della loro guida e capo, Emile Chanoux.