Giardino delle Scuderie Reali e Pagliere
Travocial,
2016-05-24 17:15:49
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Il giardino delle Scuderie RealiIl complesso della Fabbrica delle Scuderie Reali, fu realizzato nel periodo di Firenze capitale, tra il 1866 e il 1869, in relazione alla necessità per la corte di disporre di scuderie più ampie di quelle esistenti in città, in grado di accogliere i cavalli e i quartieri del personale di servizio. Costituisce la grande area verde compresa tra il giardino di Boboli, Via della Pace e del Mascherino, Viale Machiavelli e Porta Romana, all’interno della quale sono presenti gli edifici delle Scuderie, attualmente sede dell’Istituto d’arte, e le Pagliere, destinato a Museo delle Arti Figurative del Novecento. Sono presenti inoltre i fabbricati minori dell’ex Infermeria dei cavalli e Mascalcia, attualmente ad uso residenziale per il personale di questa amministrazione.L’assetto originario delle Scuderie era abbastanza fedele a quello attuale, con una rotonda di ingresso al galoppatoio, al maneggio coperto, costituito da due ali simmetriche organizzate intorno a due cortili, nonché ai quartieri del portiere, ai gabinetti per i maestri di stalla di settimana e per la guardia di scuderia e al gabinetto di Sua Maestà.La Cavallerizza del giardino delle Scuderie Reali, Firenze. L’area antistante alle Scuderie, la cosiddetta Cavallerizza, era in stretta relazione con l’edificio, parte integrante della sistemazione del giardino circostante. È ancora leggibile l’originario collegamento tra la Cavallerizza e il piano superiore delle Pagliere, lungo il terrapieno, attraverso un percorso presumibilmente usato per i carri adibiti al trasporto del fieno e ancora Pianta Geometrica Catastale del viale dei Colli, disegnata da Giuseppe Poggi,1868, l'area delle Scuderie Reali, Arch. Disegni SBAPSAE FI, PT, PO indicato dalla presenza della cancellata laterale, sulla destra rispetto all’accesso all’edificio dal viale.Una volta trasferita la corte a Roma, le scuderie persero la loro funzione originaria e rimasero per lungo tempo inutilizzate, fino a quando, nel 1919, il corpo principale, costituito dall’ex maneggio, fu assegnato al Regio Istituto d’Arte, perché la sua imponente raccolta di gessi tratti da modelli antichi venisse collocata nella sala che era stata galoppatoio del re.La zona è sottoposta a vincolo con Decreto Ministeriale 5 novembre 1951: “Dichiarazione di notevole interesse pubblico del territorio delle colline a sud della città di Firenze e ad est della via Senese sito nell'ambito del comune di Firenze.“ Che recita “… riconosciuto che la località predetta nel suo insiemecostituisce un elemento fondamentale e caratteristico del paesaggio locale”.Le PagliereL’edificio delle Pagliere è un complesso di grande rilievo architettonico e tipologicamente inusuale nel panorama dell’edilizia fiorentina, è costituito da un lungo corpo centrale organizzato su due livelli e da due ali laterali che si qualificano come avancorpi, articolati su tre livelli, con un prospetto caratterizzato da un porticato ad arcate sul viale Machiavelli e un altro sul giardino di Porta Romana, con ampie finestre dal grigliato in cotto.Il piano terra del fabbricato, attualmente frazionato da tramezzature, era costituito in origine da un unico grande ambiente, con funzione di ricovero dei cavalli, scandito da pilastri e coperto da volte a crociera. Il piano superiore, preceduto dal loggiato, era invece il deposito del fieno, aerato attraverso le aperture ad arco, con il caratteristico motivo architettonico del grigliato in cotto.La pavimentazione reca traccia dell’originaria funzione, per la presenza della pietra piuttosto che del cotto in corrispondenza del passaggio dei carri. I due corpi laterali erano destinati ad ospitare il personale di servizio e sono in parte ancora abitati da personale della Soprintendenza adibito alla custodia dell'edificio.Il Fabbricato delle Pagliere è rimasto a lungo in disuso, fino a quando, all’inizio degli anni ’30, è divenutoEdificio delle Pagliere, Firenze, I locali al primo piano durante i lavori di allestimento della manifestazione sede dei laboratori di scenografia del Teatro Comunale. La nuova destinazione era legata sia all’ampiezza del locale, dove venivano realizzati gli scenari, sia allo stretto legame del Teatro con il laboratorio di scenografia della Scuola, in quel momento nota in tutt’Italia per la qualità degli insegnamenti, soprattutto nei settori di pittura e di scultura decorativa. Le monumentali tele dei fondali, dal 1932 al 1950, furono dipinte alle Pagliere, dove artisti come Giorgio de Chirico, Felice Casorati, Edificio delle Pagliere, Firenze, I locali del primo pianoCipriano Efisio Oppo, Gino Severini, Toti Scialoja, Mario Sironi, venivano a controllare l’esecuzione dei loro progetti. Dal 1950 fino al 1987 è stato utilizzato invece come magazzino del Teatro stesso.La funzione originale dell’edificio è ben riconoscibile dalle grandi finestrature tamponate in grigliato di laterizio così come dall’orientamento dei corpi di fabbrica, che consentivano una perfetta circolazione dell’aria all’interno, essenziale per preservare la ‘Paglia’. Le facciate a sud, maggiormente esposte ai raggi solari, sono protette dal porticato mentre le facciate a nord hanno dimensioni notevoli per consentire la massima penetrazione della luce e dell’aria in senso trasversale.