Compendio garibaldino di Caprera
Travocial,
2016-03-14 13:39:11
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Il Compendio Garibaldino di Caprera, aperto al pubblico nel 1976, è il museo più visitato della Sardegna. Immerso nella vegetazione incontaminata dell’isola, è costituito da una vasta area che racchiude l’insieme degli edifici e dei cimeli appartenuti a Giuseppe Garibaldi, che qui trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita, o acquisiti dopo la morte, avvenuta nel 1882. L’edificio principale del Compendio è la “casa bianca”, edificata nel 1856-57, composta da 7 stanze tutte comunicanti tra loro: atrio, tre camere da letto, studio, tinello e cucina. Ad esse si aggiunse successivamente un’ultima stanza, poi chiamata la “camera della morte”, dove Garibaldi riceveva parenti ed amici. Cimeli legati alla sua vita di combattente, ricordi privati, oggetti appartenuti a Garibaldi e ai famigliari, gli arredi originali raccontano la vita quotidiana dell’eroe, della sua ultima compagna Francesca Armosino e dei loro due figli, Clelia, la maggiore – che qui visse sino al 1959, anno della morte- e Manlio, grande appassionato di mare, morto improvvisamente di tubercolosi all’età di 26 anni. Il Compendio comprende inoltre altre strutture, come la casa di legno, la casa di ferro- che custodisce anche la biblioteca del generale e dei suoi diretti discendenti- il frantoio, il forno, la stalla ed il mulino, tutte realizzate da Garibaldi, dal figlio Menotti e dagli stretti collaboratori. Al centro della fattoria si trova la toccante area cimiteriale, con la tomba di granito che accoglie le spoglie del generale e le tombe della terza moglie, Francesca Armosino, e dei figli Manlio, Clelia, Rosa, Anita e Teresita.