Pinacoteca e museo dell’isola di San Lazzaro degli
Travocial,
2013-10-07 09:25:08
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Il museo contiene la maggior parte di reperti storici di tutto il complesso conventuale.Qui è possibile ammirare una parte dei reperti acquisiti o donati nei secoli dalla Congregazione Armena, reperti archeologici proveniente da ogni parte del mondo, come ad esempio alcuni ushapti (statuette egiziane di valore apotropaico), terrecotte antiche, ceramiche e oggetti d’arte orientale come la Palla di Canton, pezzo unico d’avorio nel quale furono ricavate 14 sfere concentriche, oltre ad alcune sculture, tra cui un gesso di Canova raffigurante il figlio di Napoleone Bonaparte.La pinacoteca ospita numerose opere di pittori armeni quali Hovhannes Aivazovski (1817-1900) e Harutiun Ajemian (1904-1965).Sul soffitto si può ammirare lo splendido dipinto del Tiepolo che raffigura un’allegoria della Giustizia. Nella sala dedicata all’arte e storia armena sono conservati alcuni importanti reperti bronzei, numerose ceramiche, argenterie in gran parte di uso liturgico ed altri cimeli e oggetti di interesse storico della civiltà di Urartu, antica popolazione armena.In una piccola sala del museo è conservata la mummia egiziana di Nemen Khet Amen, risalente al VII secolo e considerata una tra le meglio conservate al mondo, completa di sarcofago. nella stessa sala è esposto un trono principesco indiano in legno di tek decorato a tarsie eburnee. Attraverso un piccolo passaggio, si accede al vero "tesoro" dell'isola: la biblioteca del monastero di san Lazzaro degli Armeni, realizzata nel 1740 da Mechitar e considerata oggi la più significativa collezione di manoscritti armeni conservati in Occidente.Il patrimonio librario della Congregazione Armena Mechitarista, composto da circa 4000 manoscritti che vanno dal VI al XVIII secolo, la maggior parte dei quali di provenienza armena, è infatti frutto di un'operazione secolare di raccolta di testi e di acquisizione di collezioni.Tra i testi conservati, oltre alla più ampia raccolta di periodici e giornali armeni che esista, segnaliamo la collezione di testi di archeologia, donata dal ministro egiziano Artin Cerakian ai primi del Novecento, tra cui due edizioni originali della Description de l’Égypte, opera monumentale che segna la nascita dell’archeologia moderna promossa da Napoleone durante la campagna d’Egitto. All’interno del monastero troviamo anche altri oggetti e opere d’arte come ceramiche, argenti e tele di pittori armeni.