Museo civico di Bassano del Grappa
Travocial,
2014-11-26 15:18:17
2014-11-26 15:18:17
Il Museo Civico è uno dei più antichi musei del Veneto, sorto nel 1828 in seguito al lascito del naturalista Giambattista Brocchi, è costituito come un insieme di Museo, Biblioteca e Archivio e trovò nel 1840 la sua sede attuale nell’ex convento della chiesa di San Francesco. In questo edificio sono tuttora conservate la raccolta archeologica (4465 pezzi), numismatica (8453 pezzi), i dipinti della pinacoteca (728 pezzi), la collezione di grafica (19488 pezzi) e il lascito canoviano (1815 pezzi escluso l’epistolario). Già nel 1831 un primo gruppo di dipinti è già collocato nelle sale adiacenti il chiostro di San Francesco, a cui si aggiungono nel 1840 alcuni dipinti provenienti dalla Sala del Consiglio del Municipio, poi le collezioni di storia naturale e libri donati dal naturalista Giovan Battista Brocchi.
L’intero patrimonio nel tempo si è eccezionalmente arricchito tanto che oggi è possibile ammirarne e studiarne solo una parte, allestita nelle sezioni archeologiche (reperti di età paleoveneta, magnogreca, romana e medievale), nella pinacoteca (opere pittoriche dal XIII al XX secolo) e nel chiostro (lapidario di cippi, stemmi, iscrizioni, pietre tombali e frammenti architettonici a partire dal XIII secolo).
La pinacoteca in particolare conta oltre 500 dipinti, tra i quali la più grande raccolta di opere di Jacopo da Ponte esistente al mondo e una ricca documentazione dell’attività della sua bottega. La sezione canoviana raccoglie oltre duemila disegni autografi, l’epistolario, la biblioteca, i bozzetti, numerosi gessi e la preziosa serie dei monocromi, unica testimonianza di questa produzione.
Grazie al lascito di Brocchi nel 1943 apre al pubblico la Biblioteca Civica, arricchita in seguito da altre importanti donazioni: la raccolta degli opuscoli bassanesi di Giambattista Roberti, la raccolta di autografi di Bartolomeo Gamba, le lettere, gli album di disegni e i volumi di incisioni di Antonio Canova, una parte della biblioteca e il carteggio degli stampatori Remondini. Presso lo stesso istituto è conservato anche l’Archivio Comunale con documenti dal 1211 al 1950.