Museo archeologico nazionale di Amendolara
Travocial,
2016-02-12 10:51:45
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Il Museo Archeologico di Amendolara nasce da una convenzione stipulata tra l’Amministrazione Comunale di Amendolara e la Soprintendenza Archeologica della Calabria che, nel 1992, ne ha permesso la nascita e la sua collocazione nell’attuale sede. Il Museo è dedicato al medico di Amendolara, dott. Laviola, studioso ed appassionato di antichità, impegnato anche nella salvaguardia e custodia del patrimonio storico e archeologico della sua terra.La collezione Laviola si compone principalmente di reperti metallici e frammenti ceramici del periodo protostorico (XII-VIII secolo a. C.), già conservati nel piccolo Museo Civico, istituito negli anni sessanta.Ad arricchire il nucleo centrale della collezione ci sono i reperti provenienti dagli scavi eseguiti fra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta dalla Soprintendenza della Calabria e coordinati dalla prof.ssa Juliette de la Genière, che hanno portato alla luce le aree sepolcrali site in località di Paladino e Mangosa e il relativo abitato arcaico di S. Nicola.Il percorso museale si snoda attraverso le varie fasi di frequentazione di un sito fra i più importanti e significativi dell’Alto Ionio, in cui alla civiltà indigena dell’età del Bronzo, prima, e dell’ età del Ferro poi, si è succeduta ed amalgamata la civiltà del popolo greco colonizzatore senza una sostanziale e lacerante frattura, come è, invece, evidente in altri siti dell’area, completamente scomparsi con l’avvento dei Greci.Nel Museo sono documentate, anche se in misura minore, poichè non indagate da regolari ricerche archeologiche, le successive fasi di vita fino alle epoche più recenti. Due informatori multimediali, disponibili in quattro lingue, attraverso filmati, commenti e testi ripercorrono le tappe del popolamento del territorio di Amendolara dalla preistoria ad oggi.