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MAF Museo archeologico nazionale di Firenze

Travocial,  
2016-03-17 17:50:45
La formazione del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, uno dei più antichi in Italia, si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita di musei come istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Nel quadro di un programma più ampio di riordinamento dei musei della città mediante lo smembramento delle collezioni della Galleria degli Uffizi, il Museo (istituito con Regio decreto del 17 Marzo 1870) fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele II il 12 Marzo 1871 nel cd. “Cenacolo di Foligno”, in via Faenza, con le collezioni del Museo Etrusco, che comprendeva anche le antichità greche e romane delle collezioni medicee e lorenesi.Nella stessa sede di via Faenza era già stato allestito, nel 1855, il Museo Egizio, secondo in Italia solo a quello di Torino, che comprendeva alcune antichità già presenti dal XVIII secolo nelle collezioni medicee, ma ampiamente incrementato per merito del Granduca di Toscana Leopoldo II, che, oltre ad acquistare alcune collezioni private, finanziò - insieme a Carlo X, re di Francia - una spedizione scientifica in Egitto, diretta da Jean-François Champollion, il decifratore dei geroglifici, e dal pisano Ippolito Rosellini, suo amico e discepolo, che sarebbe diventato il padre dell’egittologia italiana. I numerosi oggetti raccolti durante il viaggio, sia eseguendo scavi, sia acquistando reperti da mercanti locali, furono equamente suddivisi al ritorno tra il Louvre di Parigi e Firenze.L’incremento delle collezioni rese presto inadeguati i locali di via Faenza e nel 1880 il Museo Archeologico fu collocato nella sede attuale del Palazzo della Crocetta, restaurato e integrato nel 1619-20 da Giulio Parigi come residenza di Maria Maddalena, sorella del Granduca Cosimo II de’ Medici. Tra questo palazzo e la chiesa della SS. Annunziata fu anche realizzato un corridoio, per permettere alla principessa, che secondo quanto riporta Giorgio Vasari era “fortemente malcomposta di membra”, di assistere non vista alle cerimonie religiose.Il Museo Egizio, riordinato a partire dal 1880 dall’egittologo piemontese Ernesto Schiaparelli, futuro direttore del Museo Egizio di Torino, fu trasferito in questa stessa sede nel 1883 e inaugurato alla presenza dei reali Umberto e Margherita di Savoia, come ricordano le iscrizioni in geroglifici dipinte nelle sale I e II. Con Schiaparelli le collezioni fiorentine ebbero un notevolissimo incremento, grazie ai suoi scavi e acquisti effettuati in Egitto prima di trasferirsi a Torino. L’ultimo gruppo di raccolte pervenute al Museo Egizio di Firenze consiste in donazioni di privati e di istituzioni scientifiche, tra cui va ricordata quella dell’Istituto Papirologico Fiorentino di reperti provenienti dagli scavi effettuati in Egitto tra il 1934 ed il 1939, comprendente una collezione di stoffe di epoca copta che è fra le più ricche e importanti del mondo.Nel primo decennio di attività, Luigi Adriano Milani, che nel 1884 diventò direttore del Museo Archeologico, ne curò il nuovo allestimento, mantenendo il criterio espositivo tipologico per le antiche collezioni, utilizzato già dal Gamurrini per il Museo di via Faenza, per quanto già superato all’epoca, che, per sottolineare il processo evolutivo della creazione artistica, perpetuò lo smembramento sia delle collezioni private, che dei materiali di scavo confluiti nelle raccolte granducali; utilizzò invece il metodo storicistico per i reperti dei nuovi scavi, costituendo al piano terreno i primi nuclei del futuro museo topografico, mentre realizzò solo parzialmente il progetto di portare nel museo tutte le sculture antiche conservate nei giardini e nei palazzi fiorentini; il lotto ridotto che riuscì ad ottenere fu collocato nelle arcate del corridoio mediceo e nel giardino antistante.In compenso, tra il 1890 e il 1898 giunsero dagli Uffizi alcuni dei grandi bronzi etruschi, greci e romani e numerosi bronzetti greci e romani delle collezioni medicee e lorenesi (1890), oltre alla raccolta numismatica (1895) e a quella glittica (1898).Nel cortile del palazzo furono allestiti i resti dei monumenti romani venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione effettuati nel centro di Firenze alla fine del XIX secolo.Il 5 Maggio 1898 fu inaugurata la sezione del Museo Topografico dell’Etruria, realizzata da Luigi Adriano Milani, che nello spazio di diciassette sale illustrava la storia degli Etruschi attraverso i materiali raccolti nel corso degli scavi condotti nel territorio dell’antica Etruria; nel Giardino storico, aperto al pubblico nel 1902, furono ricostruite con i materiali originali alcune tombe monumentali, per documentare i principali tipi architettonici funerari impiegati dagli Etruschi.Dopo la morte di Milani, la ripresa iniziò con Antonio Minto, che attuò una vasta trasformazione dell’allestimento del palazzo della Crocetta, recuperando per l’esposizione il secondo piano, che fino al 1925 aveva ospitato una raccolta di arazzi e stoffe antiche e in cui furono esposte tra l’altro le collezioni ceramiche greche, etrusche e romane, le terrecotte etrusche, la gipsoteca e la Regia Galleria della Pittura etrusca, con i facsimili eseguiti dal Gatti a partire dal 1899.Il Museo Topografico fu progressivamente ampliato fino a un totale di 52 sale. Nel 1942 fu acquistata parte del Palazzo degli Innocenti, nel quale fu realizzato il nuovo ingresso da piazza SS. Annunziata; ma i due piani superiori, pur ristrutturati, non furono mai adibiti ad allestimento museale. La mancanza di spazi adeguati all’allestimento delle sue ricchissime collezioni è stata sin dalla sua istituzione il male cronico di questo museo, che ha sofferto anche della generale indifferenza della città, più sensibile alle problematiche legate al suo passato medievale e rinascimentale, come lamentava già il Minto.L’alluvione del 1966 ha completamente distrutto il Museo Topografico e attualmente più di centomila oggetti di straordinario valore sono depositati nei magazzini e per mancanza di adeguati spazi espositivi sono fruibili al pubblico solo in occasione di mostre temporanee.Oggi, nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze è possibile vedere gran parte delle antiche collezioni mediceo-lorenesi (ceramiche, bronzi e altre sculture litiche, incluso il Monetiere, una delle principali raccolte di monete e gemme antiche fra le più grandi e prestigiose del mondo), il Museo Egizio (inclusa una scelta delle stoffe copte), parte della sezione topografica, con grandi complessi funerari etruschi provenienti da tombe principesche, il giardino monumentale e una ricca selezione dei vasi greci rinvenuti nelle tombe etrusche (e non solo), alcuni di quali rinomati in tutto il mondo, come il celebre Vaso François.  Opere attualmente non esposte





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