Museo irpino
Travocial,
2012-02-26 07:57:42
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Il Museo Irpino di Avellino nacque nella seconda metà del XIX secolo, a seguito della donazione, per legato testamentario, della collezione di antichità dell’avvocato Giuseppe Zigarelli al Comune di Avellino. Nel corso degli anni, a seguito di ulteriori acquisizioni di materiali, derivanti da scavi condotti in varie aree del territorio irpino, la struttura si è arricchita significativamente, divenendo l’emblema della rilevanza storico-archeologica che l’Irpinia riveste nel quadro dei giacimenti culturali campani e ponendosi, quindi, come tappa obbligata iniziale per chi voglia accostarsi alla conoscenza di questo territorio e della sua storia. Il Museo si divide in più sale, ognuna dedicata ad un’area di provenienza, compresa la stessa collezione Zigarelli, che si può definire una collezione di materiali dell’età del Ferro, in larga parte, provenienti dall’alta valle del fiume Ofanto con altri nuclei di materiali di incerta provenienza. L’attuale sistemazione è il frutto di una scelta che concilia due elementi fondamentali: la sequenza cronologica (dalla Preistoria alla tarda Età Romana) dei materiali ed il loro contesto di provenienza originario; tale percorso, quindi, nonostante si dati a circa trent’anni fa, permette una visita ed una fruizione agevoli della struttura e dei suoi beni, coerentemente con le attuali esigenze dell’archeologia e della storia antica che insistono fortemente, nella divulgazione della conoscenza scientifica, sui concetti di fonti documentari e di contestualizzazione dei materiali documentari stessi.
Unitamente alla Biblioteca Provinciale Scipione e Giulio Capone ed alla Pinacoteca Provinciale, di recente allestita nel Carcere Borbonico, costituisce uno dei poli culturali di maggior interesse del nostro territorio e, quindi, si pone al centro delle esigenze di valorizzazione e di comunicazione che ogni giacimento culturale, di per sé stesso, pone.
Il Museo offre una vasta e ricca documentazione sulle varie fasi di insediamento che il nostro territorio vide dall’età preistorica fino alla tarda età romana.
È localizzato in un edificio di architettura neo-razionalista, progettato dall’arch. Francesco Fariello, vincitore di un concorso nazionale di idee nel 1951. La struttura sorge nel sito un tempo occupato dall’Orto Botanico di età borbonica, come ancora oggi testimoniato dal ricco giardino annesso.
Il Museo occupa l’intero piano terra dell’edificio, per una superficie complessiva di circa 2000 mq, compreso l’ampio cortile interno, e sorge in una struttura multifunzionale, all’interno della quale convivono altri servizi al pubblico, quali Biblioteca Provinciale, Mediateca Provinciale, Centro Rete.