Museo del lavoro di San Potito Ultra
Travocial,
2012-02-26 08:03:17
2012-02-26 08:03:17
La donazione De Felice – Sbriziolo è una raccolta antologica di oggetti dei più diversi attrezzi e strumenti di lavoro del tempo passato, donata alla Provincia di Avellino, nell’arco di quattro anni (2001-2004) e poi interamente trasferita in comodato d’uso al Comune di San Potito Ultra dall’architetto Eirene Sbriziolo De Felice, per costituire il primo Museo del lavoro in terra irpina, forse uno dei più ricchi e variegati in Campania.
Il Museo è stato allestito nelle cantine del settecentesco Palazzo dei Baroni Amatucci nel centro storico del paese e si estende su una superficie di circa 250 mq.
Nel Museo c’è anche l’archivio della famiglia dei Baroni Amatucci, attraverso il quale il paese si consegna alla rappresentazione dei rapporti “faticosi” tra il grande proprietario terriero e la massa dei suoi tanti coloni. Ma c’è di più, molto di più. Ci sono le inesauribili mani di lavoratori disinteressati di oggi che con la loro opera hanno sottratto all’abbandono le cantine del Barone corrispondendo con uguale amore al grande dono fatto dalla famiglia De Felice – Sbriziolo. C’è la capacità presepiale di una persona che donando al Museo preziose miniature di alcuni mestieri (lo scalpellino, il tipografo, il falegname, il “cucipiatti”, il barbiere, il ferraro) o scene di vita materiale riprodotte con sorprendente realismo (l’uccisione del maiale), fa irrompere nel Museo una dimensione antropologica e artistica davvero emozionante.
Nella loro opera c’è già un suggerimento per il futuro del Museo, fatto di laboratori, di coinvolgimento della popolazione locale, dei giovani soprattutto, per farlo vivere fuori dalle vecchie, paludate, passive logiche della fruizione museale. Tutto ciò, mentre fuori, a poca distanza dal Museo, in una contrada rurale “di fabbrica”, sopravvivenza, non l’unica, ma sicuramente la più imponente, di una economia fluviale un tempo fiorente, un vecchio opificio ottocentesco per la lavorazione del ferro e del rame attende di trasformarsi in una fabbrica-laboratorio-Museo per far risentire il ritmato suono dei suoi imponenti magli.
Dal Museo del Lavoro alla Vecchia “Ramiera” si snoda la sfida di fare di San Potito il paese della civiltà e della cultura del lavoro. Ed è ancora lavoro...