Museo etnografico della Piana del Dragone
Travocial,
2012-02-26 07:57:15
2012-02-26 07:57:15
Il Museo è una preziosa presenza storica e sociale, una testimonianza culturale ed umana, un legame affettivo con le proprie origini.
Inaugurato il 17 luglio 1999, dopo anni di paziente indagine e di oculata raccolta da parte di Antonio Marra, il Museo conserva e tramanda alle future generazioni il patrimonio culturale della civiltà contadina, rispettandone consuetudini, ideali, sentimenti.
Nelle sue sale si racconta la semplice e mirabile vita di un popolo attraverso un arco di tempo (dall’ultimo decennio del 1800 sino agli anni ’ 60 del 1900) molto significativo per una conoscenza più intima del Sud.
Oggetti, arnesi, arredi, ambienti, raggruppati con precisa ricostruzione, creano una emozione inaspettata per una semplicità e per un’epoca estranee a noi, eppure dentro di noi.
Il Museo Etnografico diventa, allora, l’affascinante libro della gente comune, che viveva seguendo il ciclo delle stagioni, delle ricorrenze religiose, delle fatiche dei campi. La famiglia patriarcale costituiva il punto di riferimento in una comunità fortemente legata ai principi tradizionali ed assumeva un ruolo fondamentale nella crescita privata e pubblica.
Il lavoro, umile e duro, imponeva sacrifici, rivelava abilità, conferiva senso etico alla quotidianità. La storia "minore" del cosmo contadino e popolare rivela un’incredibile dignità e diventa mito.
Il Museo Etnografico della Piana del Dragone propone questo viaggio ed, in particolar modo, svela usi e costumi di una zona, nella quale l’omonimo bacino idrografico (il più grande del Mezzogiorno d’Italia) condiziona ancora l’economia agricola di una vasta area. Acquista una valenza extraterritoriale nel momento in cui si pone quale "teca" di una civiltà.
Rispettarlo e tutelarlo sono atti d’amore verso le proprie radici, consapevolezza della identità di uomini del Sud.
Prof. Domenico Pisano - Scrittore