Museo delle maschere di Ubaga
Travocial,
2016-04-01 09:57:27
2016-04-01 09:57:27
La mostra permanente Le "Maschere di Ubaga" condensa in circa 100 straordinarie maschere e simulacri simbolici l'interpretazione poetica e plastica di oltre 80 maestri dell'arte contemporanea, italiani e stranieri: tra gli altri C. Costa, D. Sulevic, N. Accame, R. Anfossi, A. Antibo, E. Baj, A. Caminati, P. Castagna, A. Cerda, S. Chiappella, L. Del Pezzo, P. Gilardi, E. Luzzati, L. Mainolfi, M. Milani, P. Minoli, U. Nespolo, A. Pretolani, R. Vitone, J. Segura. Ogni feticcio o maschera evoca una forza primordiale, propizia (Bigorix, Mai Grande, Scanduli, Ubgu, Spendega, Aroscia ecc.) od ostile (Muratarese, Spgue, Leasse, Seghittura, Vespusrdu ecc.). Insieme concorrono a creare una sceneggiatura in cui si rinnova l'eterna contrapposizione tra la morte e la rinascita della natura, dai fal di San Giovanni alle antiche festivit agresti di mezza estate. La straordinaria raccolta il risultato di un progetto in divenire, nato da un'idea di Franco Dante Tiglio sull'uso della maschera come mezzo per accostarsi al mito e per evocare un mondo rurale, custode di memorie e costumi primordiali, le cui remote radici sopravvivono in nomi, toponimi, tradizioni e rituali. Dal progetto ha preso nome l'intero sistema museale della Valle Arroscia "I volti dell'ubagu", che accomuna nell'idioma ligure pre-latino di "ubagu" localit impervie, esposte a settentrione e inospitali, come lo sono le localit dello scosceso versante destro della Valle Arroscia, le quali per circa due millenni hanno rappresentato il cuore oscuro e nascosto della Liguria.