Chiesa di San Pantaleo
Travocial,
2016-04-05 14:00:03
2016-04-05 14:00:03
L'edificio si trova in posizione isolata sulla sponda sinistra dell'Arroscia, a margine della vecchia carrozzabile che porta verso l'abitato di Ranzo; ? riconoscibile dal portico affrescato sorretto da due solide colonne in pietra con capitelli cubici e dalla colonna rimontata all?esterno, forse in seguito ai lavori eseguiti nel Seicento. La chiesa, il cui titolo fa riferimento ad un santo taumaturgo, si presenta oggi come l'evoluzione di varie fasi costruttive: da una primitiva cappella di impianto protoromanico (secolo XI), all'ampliamento tardomedievale (secoli XIV - XV), alle trasformazioni di impronta barocca che all'esterno ammorbidiscono il primitivo impianto con finestre lobate e una copertura ad angoli smussati. L'interno, un'unica aula ellittica, anch'essa di trasformazione secentesca, si conclude in due distinte zone absidate, residuo dei due diversi spazi in cui era divisa la chiesa tardo medievale. Molteplici sono i cicli pittorici, riferibili per gran parte alla bottega di Pietro Guido da Ranzo, a cominciare dal portico esterno (Passione di Cristo, Scene di San Pantaleo, Resurrezione di Lazzaro, 1488). Recenti lavori di recupero dell'interno hanno portato alla scoperta di una ulteriore serie di dipinti murali, tuttora in corso di studio attribuiti al Maestro di San Pantaleo(i Beati, l'Inferno e la Cavalcata dei Vizi, 1507-1508), in cui si riconoscono anche le presenze di Giorgio Guido da Ranzo il Vecchio e del figlio di Pietro, Giorgio. Un monumentale San Cristoforo conclude il ciclo di destra assieme ad altre immagini che s'inquadrano nell'immaginario tardomedievale (sequenza dei Mesi).