Santuario di Minerva di Breno
Travocial,
2012-10-30 14:16:04
2012-10-30 14:16:04
Il Santuario di Minerva è un tempio di epoca romana, situato a Breno in località Spinera. Sorge addossato ad uno sperone roccioso sulle rive del fiume Oglio, di fronte ad una grotta naturale entro la quale sgorgava una sorgente. Il sito era già luogo di culto fin dall'età del ferro e ospitava un santuario, del quale sono stati rinvenuti alcuni recinti di pietre e un brandopferplatz, cioè uno spazio pavimentato che ospitava roghi rituali. A seguito della romanizzazione del territorio camuno, il precedente santuario venne inglobato agli inizi del I secolo in un tempio romano dedicato alla dea Minerva[3], che in età flavia (69-96 d.C.) fu ristrutturato e ingrandito. La struttura romana definitiva, costruita accanto a quella indigena, era costituita da una fila di ambienti addossati alla roccia e, ai lati, da due ali porticate che dirigevano verso il fiume delimitando il cortile del tempio. Una breve gradinata consentiva di salire dal cortile al pronao e di accedere alle aule centrali, decorate con pavimenti musivi e affreschi. La sala principale ospitava, in una nicchia sopraelevata, la statua di Minerva, copia romana di una statua greca del V secolo a.C., realizzata in marmo pentelico. Le stanze laterali ospitavano invece fontane e vasche, che esaltavano il legame tra l'acqua e il culto della dea. Nel IV secolo il processo di cristianizzazione subito dalla Valle Camonica portò presumibilmente al progressivo abbandono del culto di Minerva e di conseguenza del santuario, che nel secolo successivo fu infine distrutto da un violento incendio. In seguito, nelle vicinanze venne costruito un piccolo porticciolo sul fiume, tramite il quale i materiali asportati dal tempio venivano trasportati nei centri vicini per essere riutilizzati, fino a che durante il XIII secolo un'alluvione dell'Oglio non ricoprì l'area di detriti e il sito fu definitivamente abbandonato. Venne riscoperto casualmente nel 1986 durante uno scavo per la posa di condutture pubbliche. A partire dal 2004 è stato oggetto di un restauro conservativo che, insieme alla posa di una copertura e la realizzazione di percorsi informativi, lo hanno trasformato in un museo aperto al pubblico. In particolare, per fini illustrativi vi è stata posizionata una copia della statua di Minerva Hygeia, il cui originale è invece esposto al Museo nazionale della Valcamonica di Cividate Camuno.