Appartamento storico di Napoli
Travocial,
2016-03-07 16:09:55
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La scenografia dell’“ingresso a corte” è rappresentata dallo Scalone d’onore, cui si accede dal Cortile d’onore del Palazzo, realizzato da Francesco Antonio Picchiatti (1651-66) e poi modificato e decorato da Gaetano Genovese (1838-58). La zona inferiore è decorata con trofei militari e bassorilievi allegorici mentre sulla ricca balaustra di marmo traforato poggiano due lampioni ottocenteschi in ghisa lavorati nella Fabbrica Reale di Pietrarsa; al centro, lo stemma dei Savoia. Lo Scalone immette in un luminoso Ambulacro, in origine una loggia aperta, ora protetto da vetrate ottocentesche, su cui affacciano stanze e retrostanze dell'Appartamento storico nonché il Teatro di Corte e la Cappella Reale. Il “Grande Appartamento di Etichetta” voluto da Ferdinando II di Borbone si presenta nella forma museografica di “Appartamento Storico”; al suo interno sono visitabili la maggior parte delle sale più antiche nelle quali si volgevano le funzioni istituzionali e di rappresentanza, splendidamente decorate ed adorne di pitture, statue, arazzi e mobili d'epoca mentre non ci sono giunte le stanze e gli arredi di uso quotidiano (camere da letto, bagni, cucine). L’allestimento corrisponde per lo più alla sistemazione della Reggia in età sabauda, sebbene la parte seicentesca rivesta ancora un ruolo rilevante nella decorazione dei soffitti con affreschi di soggetto storico volti ad esaltare la gloria degli Spagnoli vincitori ed anche le testimonianze artistiche del XVIII e XIX secolo provvedono a documentare l’illustre ruolo della Reggia. Il percorso si snoda, a partire dalla Sala del Corpo diplomatico, attraverso numerose sale e retrostanze – si segnalano la Sala di Maria Cristina, che immette negli appartamenti abitati fino al 1837; lo Studio del Re, riccamente arredato con mobili di Weisweiler - fino al Salone d’Ercole, sede di balli e ricevimenti, costruito a metà del Seicento ed oggi caratterizzato dagli arazzi della serie di "Amore e Psiche" della Reale Fabbrica di Napoli tessuti da Pietro Duranti sui cartoni di Fedele e Alessandro Fischetti tra il 1783 e il 1789, nel quale è esposto il grande orologio bronzeo con Atlante che regge il globo, manifattura francese del XVIII secolo. Dall’ambulacro si accede al Teatrino di Corte, l’antica "Sala Regia" seicentesca destinata alle festa e agli spettacoli con apparati mobili, allestita nella forma attuale da Ferdinando Fuga nel 1768. Sul lato orientale della loggia si apre la Cappella Palatina, costruita a partire dal 1646 su disegno di Cosimo Fanzago e dedicata all'Assunta, poi risistemata tra il 1808-15 da Antonio De Simone e poi da Gaetano Genovese e infine pesantemente rimaneggiata nel secondo dopoguerra ; all’interno, l’altare maggiore, proveniente dalla chiesa di Santa Teresa agli Studi, opera di Dionisio Lazzari di gran fasto con pietre dure, agate, lapislazzuli, onice, diaspri ed ametiste; sul soffitto l’Assunta di Domenico Morelli. Nella Cappella ha luogo l'esposizione permanente "Arte sacra di Palazzo" nell’ambito della quale è stato di recente allestito il prezioso Presepio del Banco di Napoli con sculture del XVIII e XIX secolo.