Parco archeologico di Cuma
Travocial,
2016-03-01 14:10:17
2016-03-01 14:10:17
Dell’antica Cuma - la prima delle colonie di popolamento greche in Occidente, fondata ai danni delle locali popolazioni osco-sabelliche nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. ad opera di Euboici-Calcidesi precedentemente stanziatisi nell’emporion di Pithekoussai (poi denominata Aenaria nell’isola di Ischia) - sono attualmente visitabili l’acropoli e la città bassa.
I Greci collocarono l’acropoli della loro città su due terrazze e su un più basso sperone meridionale del Monte di Cuma, sito che per conformità e posizione risultava un punto chiave accessibile solo dal lato meridionale della sella che lo riunisce alla spianata della collina della città, integrando le difese naturali con mura di fortificazioni di cui si conservano cospicui resti. Le più antiche opere di difesa sono costituite da un muro di età sannitica, costruito in blocchi di tufo, e da una muraglia di età greca delimitante a Nord e ad Est il santuario di Apollo. Questa linea delle fortificazione dell’acropoli si raccordava poi a quella della città bassa. Diventata nel tardo impero un castrum (rocca fortificata), l’acropoli di Cuma fu teatro nel VI secolo d.C. delle guerre tra Goti e Bizantini; quindi fu conquistata e devastata dai Saraceni nel 915 d.C., diventando da allora covo dei pirati; infine venne definitivamente distrutta nel 1207 dall’armata napoletana di Goffredo di Montefusco.
Al sistema di fortificazione dell’acropoli si collega il cosiddetto “Antro della Sibilla”, un'imponente galleria scavata nel tufo lungo la terrazza che si affaccia sull’antica insenatura del porto. Sulla spianata più alta dell’acropoli sorgeva il cosiddetto Tempio di Giove, attualmente oggetto di nuove ricerche; mentre su quella inferiore sorgeva il Tempio di Apollo; questi due edifici sacri erano poi collegati tra loro da un antico asse, noto come Via Sacra, lastricato in età augustea.
Ai piedi dell’acropoli si estende la città bassa, vero abitato di Cuma. In essa le sporadiche esplorazioni condotte nel ‘700 e nel ‘900 hanno rilevato cospicue testimonianze di edifici del periodo sannitico e romano, concentrati soprattutto nella zona del Foro con il suo portico in tufo: il Capitolium, il Tempio con portici sul lato meridionale della piazza, la “Masseria del Gigante”, le “Terme centrali” e le Terme del Foro. Scavi sistematici eseguiti a partire dall’ultimo decennio del secolo scorso ed indagini in profondità vi hanno documentato una lunga frequentazione dall’età arcaica sino ad epoca tardo antica.
Le più antiche testimonianze dell'occupazione del sito in età preistorica e protostorica che provengono dalle necropoli esplorate nel corso dell'Ottocento dallo Stevens e nuovamente alla fine del Novecento con i reperti trovati nel corso degli scavi archeologici condotti nell’ager Cumanus, sono in parte esposti nel nuovo allestimento del Museo dei Campi Flegrei a Baia.