Anfiteatro Flavio e Tempio di Serapide
Travocial,
2016-03-18 09:50:22
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Costruito nel I secolo d.C., l’Anfiteatro Flavio, sorge là dove
confluivano le principali vie della regione, la Via Domitiana e la via
per Napoli, in sostituzione dell’antico edificio per spettacoli di età
romana repubblicana divenuto insufficiente a causa dell’enorme crescita
demografica di Puteoli. L’anfiteatro, in quanto a capienza, era
inferiore in Italia solo al Colosseo ed a quello di Capua. Dal punto di
vista costruttivo, esso si articola su tre ordini, corrispondenti alla
ima, media e summa cavea (spalti di gradinate), coronati in alto da un
attico, secondo i tradizionali canoni architettonici. Una platea di
lastroni di travertino, rialzata di un gradino rispetto al livello
stradale, formava il piano di calpestio di un portico ellittico, che
circondava tutto l’anfiteatro. Da questo portico, originariamente
scandito da pilastri di pietra ornati da semicolonne e, in un secondo
momento, irrobustito da pilastri di laterizio, si accedeva ai veri e
propri ingressi all’edificio. Dallo stesso portico esterno partivano,
inoltre, venti rampe di scale, che permettevano di raggiungere il
settore più alto delle gradinate. Corridoi anulari interni permettevano,
altresì, l'ordinato afflusso degli spettatori alla cavea attraverso i
vomitoria (varchi di accesso aperti lungo le gradinate). Analoghi
corridoi servivano anche i sotterranei al di sotto del piano dell’arena,
interrotta al centro dalla fossa scenica ed accessibile dall’esterno
attraverso due ingressi simmetrici monumentali.