Museo del patrimonio industriale
Travocial,
2014-11-21 15:37:25
2014-11-21 15:37:25
Fondato nel 1982, il museo è nato dalla riscoperta dei materiali storici dell'Istituto Tecnico Aldini Valeriani, voluta dal comune di Bologna in occasione del centenario della più antica scuola tecnica cittadina. La ricerca, condotta da un gruppo di studiosi di storia economica dell'Università di Bologna, è sfociata nella mostra "Macchine Scuola Industria" allestita nell'ex Sala Borsa tra il 1980 ed il 1981. Da allora fino alla metà degli anni Novanta, il patrimonio del museo ha trovato spazio in un'ala dell'edificio che ospita l'Istituto scolastico. Oggi il museo, ubicato presso l'ex fornace Galotti, racconta la storia della Bologna industriale, dal Medioevo ai giorni nostri. Le collezioni si compongono di un nucleo principale costituito dal materiale proveniente dagli istituti tecnici ed utilizzato per le applicazioni didattiche: attrezzi, modelli, macchine funzionanti ad energia idraulica, elettrica e a vapore, e di modelli presentati alle esposizioni internazionali del secolo scorso. La raccolta museale si è poi arricchita nel tempo di attrezzature, macchine automatiche per il confezionamento, prototipi e modelli per il settore motoristico, meccanico, elettronico, attrezzature per le tipografie e da ultimo apparecchiature per le attività mediche, che documentano la varietà del patrimonio industriale e l'eccellenza raggiunta dalla città in questi settori.Il museo rende concreto un approccio decisamente originale alle tematiche dell'archeologia industriale - considerate alla luce della nozione più ampia di "patrimonio industriale" - secondo un metodo non dissimile da quello adottato per il Museo della civiltà contadina di San Marino di Bentivoglio. In particolare, gli studi sull'assetto produttivo bolognese durante l'antico regime, si sono tradotti in un percorso espositivo che ha come chiave di volta la storia della produzione serica, fondata su un assetto idraulico urbano in grado di fornire energia a un gran numero di ruote motrici (la più alta concentrazione fu raggiunta nel XVII secolo) distribuite lungo il percorso dei canali in città. Tra i pezzi più importanti è da annoverare il modello ligneo in scala 1:2 di un mulino da seta bolognese del secolo XVII, costruito dagli insegnanti e dagli allievi dell'istituto, sulla scorta di disegni originali dell'epoca. Stretto è il rapporto con il mondo dell'industria bolognese, documentato dalle collezioni che compongono il percorso espositivo. Intensi sono pure gli scambi con le strutture scientifiche preposte alla valorizzazione del patrimonio industriale mondiale. Il percorso museale è corredato da un archivio e da una biblioteca storica.