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MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna

Travocial,  
2016-05-18 08:13:49
Il nuovo museo d'arte moderna di Bologna, allestito all'interno degli spazi dell'ex Forno del Pane, si avvale di un ampio e articolato spazio espositivo che funge da cornice al riallestimento della collezione della GAM - Galleria d'Arte Moderna. Il patrimonio artistico dell'Ottocento e del primo Novecento viene qui proposto in una nuova veste rivisitata che dedica particolare attenzione alla storia e alla cultura del territorio bolognese. Il valore aggiunto del museo risiede nel proporsi quale istituzione interessata a documentare e promuovere l'arte contemporanea italiana attraverso la selezionare, la sponsorizzazione e l'acquisizione di opere di giovani artisti allo scopo di creare un'importante collezione permanente.Fondata nel 1925 presso Villa delle Rose e riordinata nel 1936, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna ha sempre ospitato, nelle sue collezioni, opere dell'Ottocento, del Novecento e dell'attualità, il cui nucleo originario ha avuto un significativo incremento dal 1961, grazie alla direzione di Francesco Arcangeli ed il breve mandato di Carlo Volpe. Dal 1975 la Galleria ha avuto sede nell'edificio progettato dall'architetto Leone Pancaldi nell'area fieristica della città; la sua parziale realizzazione ha determinato un'esiguità di spazi che ha inficiato l'aumento esponenziale delle collezioni e necessariamente privilegiato l'attività espositiva. Da quel momento l'istituto è stato il centro vitale della cultura contemporanea urbana: inizialmente indirizzato da un direttivo composto da critici ed intellettuali che affiancavano la direzione di Franco Solmi, tra cui Renato Barilli, Emilio Contini, Vincenzo Accame e Giorgio Celli, nel primo mandato, e nuovamente Barilli con Thomas Maldonado, Italo Zannier, Flavio Caroli e Pier Giovanni Castagnoli, nel secondo incarico, il museo è stato in seguito diretto da Pier Giovanni Castagnoli, sino al 1994, anno in cui è stato trasformato in Istituzione del Comune; da questo momento si sono succeduti due direttori, Danilo Eccher e Peter Weiermair a mandato quadriennale, non particolarmente radicati nel tessuto culturale della città, ma che hanno svolto con successo un'intensa attività promozionale internazionale, sulla cui linea prosegue Gianfranco Maraniello dal 2005; il Consiglio d'Amministrazione ed il Comitato scientifico della Galleria, anch'essi a nomina del Sindaco, lavorano in sinergia con la Direzione. Il patrimonio della galleria vanta oltre quattro mila opere, per la metà grafiche, esposte in permanenza e a rotazione. Nelle collezioni è largamente rappresentato il panorama dell'arte emiliana del Novecento integrato da importanti opere dei maggiori maestri dell'arte italiana e da eminenti artisti sia europei che americani. Tra gli altri, vi sono lavori di Carla Accardi, Valerio Adami, Franco Angeli, Karel Appel, Stefano Arienti, Hans Arp, Ugo Attardi, Donald Baechler, Roberto Barni, Vanessa Beecroft, Davide Benati, Vasco Bendini, Simon Benetton, Luigi Bianchi, Enzo Bioli, Umberto Boccioni, Floriano Bodini, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Aldo Borgonzoni, Dino Boschi, Maurizio Bottarelli, Remo Brindisi, James Brown, Alberto Burri, Carlo Carrà, Maceo Casadei, Athos Casarini, Felice Casorati, Bruno Cassinari, Enrico Castellani, Maurizio Catellan, Angelo Caviglioni, Bruno Ceccobelli, Mario Ceroli, César, Giovanni Ciangottini, Lea Colliva, Gianni Colombo, Pietro Consagra, Carlo Corsi, Gino Covili, Tony Cragg, Crash, Leonardo Cremonini, Enzo Cucchi, Pirro Cuniberti, Dadamaino, Giorgio de Chirico, Mario De Maria, Paola De Pietri, Filippo De Pisis, Luciano de Vita, Gianni Dova, Pablo Echaurren, Max Ernst, Jean Fautrier, Ferruccio Ferrazzi, Giannetto Fieschi, Garzia Fioresi, Giosetta Fioroni, Jean Michel Folon, Lucio Fontana, Franco Francese, Futura 2000, Giuseppe Gabellone, Remo Gaibazzi, Omar Galliani, Gino Gandini, Marco Gastini, Mimmo Germanà, Quinto Ghermandi, Ferruccio Giacomelli, Piero Gilardi, Gilbert & George, Giuseppe Graziosi, Piero Guccione, Giuseppe Guerreschi, Franco Guerzoni, Virgilio Guidi, Renato Guttuso, Eduoard Habicher, Keith Haring, Emilio Isgrò, Marcello Jori, Yumi Karasumaru, Giovanni Korompay, Nello Leonardi, Loncillo, Carlo Leoni, Carlo Levi, Osvaldo Licini, Marco Lodola, Emanuele Luzzati, Mino Maccari, Renè Magritte, Piero Manai, Paolo Manaresi, Pompilio Mandelli, Giovanni Manfredini, Giuseppe Maraniello, Anacleto Margotti, Vittorio Mascalchi, Titina Maselli, Roberto Sebastian Matta, Eliseo Mattiacci, Carlo Mattioli, Lorenzo Mattotti, Fausto Melotti, Plinio Mesciulam, Vittorio Messina, Nino Migliori, Luciano Minguzzi, Gian Marco Montesano, Henry Moore, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Ugo Mulas, Zoran Music, Hidetoshi Nagasawa, Mario Nanni, Ugo Nespolo, Nunzio, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Leone Pancaldi, Giulio Paolini, Claudio Parmeggiani, Augusto Perez, Cesare Peverelli, Lamberto Pignotti, Piero Pizzi Cannella, Armando Pizzinato, Fabrizio Plessi, Giovanni Poggeschi, Jackson Pollok, Arnaldo Pomodoro, Graziano Pompili, Concetto Pozzati, Sepo, Bruno Pulga, Andrea Raccagni, Oliviero Rainaldi, Carol Rama, Giuseppe Romagnoli, Sergio Romiti, Mimmo Rotella, Bruno Saetti, Lucio Saffaro, Salvo, Juliaõ Sarmento, Germano Sartelli, Aligi Sassu, Emilio Scannavino, Mario Schifano, Julian Schnabel, Toti Scialoia, Sean Scully, Gino Severini, Ardengo Soffici, Mario Sironi,Pino Spagnulo, Adriano Spatola-Graham Sutherland, Tancredi, Emilio Tadini, Antonio Tapies, Marco Tirelli, Mark Tobey, Ernesto Treccani, Giulio Turcato, Giuseppe Uncini, Franco Vaccari, Sergio Vacchi, Emilio Vedova, Claudio Verna, Lorenzo Viani, Farpi Vignoli, Antonio Violetta, Wols, Erwin Wurm, William Xerra, Nicola Zamboni. Dal 1997 la Galleria è stata dotata di un nuovo settore espositivo, all'interno dell'edificio, denominato 'Spazio Aperto', mentre mostre temporanee si tengono anche a Villa delle Rose, trasformata in spazio per mostre dal 1989. L'attività della Galleria d'Arte Moderna è stata, sin dalla sua apertura, assai intensa e volta alla valorizzazione e promozione delle ricerche contemporanee più significative e relazionali del panorama artistico regionale, nazionale ed internazionale con l'organizzazione di più di trecentonovantacinque mostre, tra cui le collettive L'arte come autocoscienza contro il fascismo di ieri e di oggi (1975), Europa/America - L'astrazione determinata (1976), Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna (1977), La forma della scrittura (1977), La performance oggi (1977), La metafisica del quotidiano (1978), Ars combinatoria (1979), Dieci anni dopo - I Nuovi Nuovi (1980), La metafisica: gli anni venti (1980), La scuola dell'acquaforte a Bologna (1982), La sperimentazione fotografica in Italia (1983), L'informale in Italia (1983), Arte di frontiera.New York Graffiti (1984), Arte austriaca 1960-1984 (1984), Anniottanta (1985), Scultura e ceramica in Italia nel '900 (1989), Materialmente. Scultori degli anni 80 (1989), Anninovanta (1991), Nuova Officina bolognese.A rte visiva e sonora (1992), Arte in Francia 1970 - 1993 (1994), Officina Italia (1997), Officina Europa (1999), Appereance (2000), L'ombra della ragione (2000), Quadri in Regione, Arte italiana. Gli ultimi quarant'anni, ove si sono indagati i "materiali anomali", la "pittura iconica" ed "aniconica" (1997-1999), La natura della natura morta (2002) ed Il nudo tra ideale e realtà (2004); e le monografiche relative, in primis, a Giorgio Morandi (1975), Xanti Schawinski, Luciano De Vita, Luciano Minguzzi (1975),Carlo Corsi (1977), Vasco Bendini, Giovanni Korompay(1979), Dino Boschi, Mattia Moreni, Renato Guttuso, Mimmo Paladino (1981), Andrea Raccagni, Emilio Vedova, Luigi Ontani (1982), Mario Merz (1983), Mario Nanni, Bruno Saetti, Piero Manai (1985; 1988), Lucio Saffaro (1987), Duilio Cambelotti (1990), Piero Dorazio, Concetto Pozzati, Lucio Fontana (1991), Tancredi (1992), Luigi Ghirri (1993), Ilario Rossi (1994), Gianfranco Ferroni, Maurizio Bottarelli, Franco Guerzoni, Vittorio D'Augusta, Nunzio, Jannis Kounellis, Pompilio Mandelli, Fabrizio Plessi (1995), Gilbert & George (1996), Julian Schnabel (1997), Anselm Kiefer (1999), Arnulf Rainer, Augusto Perez, Sergio Romiti (2001), Antonio Violetta, Erwin Wurm, (2002), Claudio Parmiggiani, Marco Tirelli, Raymond Pettibon, Friedrich Dürrenmatt, Bruno Pinto (2003) Piero Manai e Pirro Cuniberti (2004), quest'ultima realizzata nelle sale del Museo Archeologico di Bologna. L'attività di Spazio Aperto, coordinata da Dede Auregli coadiuvata da una commissione di esperti tra cui erano Chiara Bertola, Roberto Daolio, Claudio Marra, Claudio Spadoni, Alessandra Vaccari e il Direttore della GAM, è nata nel 1997 grazie al sostegno dell'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna con il principale compito di promuovere l'attività artistica giovanile emergente dal territorio regionale. Il progetto ha ospitato diverse rassegne in maniera continuativa, a diversa curatela, singolari, a coppie o apiù nomi, mostre scambio, collettive e premi, i cui protagonisti si sono poi confermati nel tempo artisti capaci d'incidere nel sistema dell'arte: si ricordano Vincenzo Izzo e Alessandra Tesi, Francesco Bernardi e Cuoghi Corsello, Nicola Cucchiaro e Andrea Renzini, Giovanni Manfredini, Maurizio Arcangeli e Yumi Karasumaru, Cristiano Pintaldi, Vanessa Beecroft e Shirin Neshat, Giovanni Albanese e Sabrina Mezzaqui, Luca Caccioni, Sara Ciracì-Michele Mariano-Marco Samorè, Alessandro Bazan-Andrea Chiesi-Daniele Galliano, Mat Collishaw, Eva Marisaldi, Clara Bonfiglio-Vittorio Corsini, Enrica Borghi, Paola De Pietri, Marco Neri e Andrea Salvino, Bertozzi & Casoni, Sabrina Torelli, Marcello Maloberti, Emilio Fantin, Claudia Losi e le collettive 8 artisti/8 critici, Collaudi, Spazio aperto al disegno e Keep'n Touch, il progetto europeo Eurostar e, nel 2000, la retrospettiva del Premio Alinovi. Il premio, istituito in memoria della critica Francesca Alinovi da un quintetto di critici "Amici di Francesca" nel 1986, è alla sua diciannovesima edizione che riconosce ai giovani prescelti il merito della sperimentazione artistica veramente innovativa, in linea con le ricerche della studiosa. Hanno vinto Luigi Ontani, Societas Raffaello Sanzio, Denis Santachiara, Aldo Spoldi, Piero Gilardi, Corrado Levi, Andrea Taddei, Marcello Jori, Premiata Ditta, Studio Azzurro, Cuoghi e Corsello, Eva Marisaldi, Cesare Viel, Cesare Pietroiusti, Luca Vitone, Sissi. Dal 2005 la Galleria diventerà la sede del Premio Furla per l'Arte, organizzato in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia. Anche questo premio, alla sua ottava edizione, mira a rimeritare i giovani artisti emergenti dall'orizzonte artistico attraverso una selezione effettuata da critici locali, nazionali ed internazionali. Il MAMbo presenta ed ospita nei suoi spazi espositivi le opere dei vincitori, si ricordi tra le altre "Shift, 2008" di Alberto Tadiello (Premio Furla 2009) e "Viaggio in Italia" di Matteo Rubbi (Premio Furla 2011). La Galleria, inoltre, ospita la Sezione Arte del Premio Dams. Arte, musica e spettacolo per il concorso nazionale dei DAMS d'Italia, promosso dal Corso di Laurea DAMS dell'Università degli Studi di Bologna, nel 2004 alla sua terza edizione, volto alla valorizzazione della creatività dei neolaureati in arte, cinema, musica e spettacolo; e per i giovani artisti italiani, l'Associazione "Amici della Galleria d'Arte Moderna di Bologna" ha istituito, sempre nel 2004, il Premio Maretti che ha lo scopo, attraverso il mecenatismo di Christian Maretti, di ripristinare il meccanismo dei premi acquisto destinati ad incrementare il patrimonio dell'Istutuzione con opere che incentivano la creatività delle nuove generazioni. Nella prima mostra hanno esposto artisti che si sono già segnalati nel circuito più qualificato dell'arte contemporanea sperimentale come Sergia Avveduti, Giuseppe Caccavale, Pier Paolo Campanili, Annalisa Cattani, Andrea Melloni, Federico Pietrella, Leonardo Pivi, Marco Samoré e Sissi. La Galleria svolge una fondamentale attività educativa all'arte attraverso il Dipartimento didattico, il cui programma si basa su occasioni di studio rivolte a bambini, ragazzi e docenti delle scuole di ogni ordine e grado al fine di coinvolgere il suo pubblico ai processi creativi del fare arte. La Galleria d'Arte Moderna è stata traferita nel 2007 nell'area archeologica-industriale dell'ex Forno del Pane, ove ha preso vita la Manifattura delle Arti sorta dal restauro dell'ex Manifattura Tabacchi, su progetto dell'architetto Ilario Rossi; e per la quale è stato indetto, nel 2005, il concorso che applica la legge del 29 luglio 1949 n° 717, attraverso la l.r. 16/2002, IdeART per la Manifattura: Concorso per un progetto di Public Art vinto da Eva Marisaldi con il progetto "AAVV" (Autori Vari). Questa eccellente situazione costituisce un'opportunità per l'incremento delle collezioni ed offre al contempo la possibilità di essere in sinergia attiva con lo spazio della Salara (dove si sono organizzate nel 1995 le mostre di Kounellis e di Plessi), con la Raccolta Lercaro e con i laboratori del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università degli Studi di Bologna. Nel 2007 la Galleria d'Arte Moderna si è trasformata nel MAMBo, museo traslocato nel centro della città, all'interno dei diecimila metri dell' ex Forno del Pane la cui architettura industriale e monumentale, risalente all'epoca della Grande Guerra, è ingentilita da una galleria con anse de panier nella Manica lunga; l'ex Forno è stato oggetto di un restauro splendidamente funzionale alla nuova destinazione, ma assai rispettoso nei confronti della preesistenza. A Gianfranco Maraniello, Direttore dal 2005, e a Lorenzo Sassoli, Presidente dell'Istituzione, il compito di traghettarla ed inaugurarla con un'importante rassegna tematica "Vertigo. Il secolo di arte off-media dal Futurismo al web" al fianco di Germano Celant. La nuova struttura museale, straordinaria per spazi espositivi su più piani, capienti depositi, una grande biblioteca aperta al pubblico, ristorazione e book-shop è integrata in un mini distretto culturale cittadino, la Manifattura delle Arti, che comprende la Cineteca, i laboratori del Dipartimento di Musica e Spettacolo, il Dipartimento di Comunicazione e la sede espositiva della Salara. Partendo dalla grande eredità della Galleria d’Arte Moderna di Bologna e delle sue acquisizioni (con opere che vanno dall’Ottocento a oggi) MAMbo si pone l'obiettivo di integrare ricerca e sperimentazione con l'importanza e la qualità di una preziosa collezione. A quest'ultima sarà infatti dedicato uno specifico spazio per consentire una rivisitazione consapevole e critica del patrimonio artistico della Galleria, con una particolare attenzione alla storia e alla cultura del territorio in cui Bologna si inserisce e alla sua grande tradizione artistica. Grazie al contributo di Unicredit Group e della Regione Emilia Romagna, il MAMbo ha avviato nuove e importanti collaborazioni per il sostegno e la valorizzazione della cultura del presente. Tra il 2007 e il 2008, MAMbo prosegue l’attività con un ciclo di monografiche: contemporaneamente a Eva Marisaldi e Diego Perrone si sono svolte le personali di Adam Chodzko e Bojan Šar?evi?. Con esse il museo ribadisce il ruolo centrale della ricerca artistica italiana nella sua programmazione espositiva attraverso la realizzazione di nuovi progetti. In particolare, attraverso la progettualità imprenditoriale di UniCredit Group, la ricerca culturale di MAMbo può selezionare, sponsorizzare e acquisire opere di giovani artisti allo scopo di creare un’importante collezione permanente d’arte italiana negli spazi dell’Ex Forno del Pane. Per il medesimo anno 2008 hanno inaugurato le mostre di Luigi Ontani, Walzer Guyton, Ding Yi e de Rijke/de Rooij e Giuseppe Penone; in aggiunta hanno avuto luogo il "Performance Day", nell'ambito del terzo progetto espositivo Strade BluArte, e una serie di sette serate-incontri che hanno sondato quegli aspetti degli ambienti e delle collezioni del MAMbo percepibili anche senza l'uso della vista.. Inoltre, tra la fine del 2007 e il 2008, è in corso d’opera la rassegna "Time code" che ospita in otto appuntamenti, le opere video di Roberta Piccioni e Pavel Braila, Aljandro Vidal, Tellervo Kalleinen e Oliver Kotcha Kalleinen, Ottonella Mocellin, Nicola Pellegrini, Almagul Menlibayeva, Schwinger, Knut Asdam e Moser, Sara Rossi e Martin Sastre, Riccardo Benassi, Shona Illingworth, ed infine, per "Time Code #8", i lavori di Pierre Coulibeuf e Simonetta Fadda. Fra le attività culturali recentemente svoltesi si ricorda la lezione sull’ opera scultorea astratta di Pietro Consagra, in occasione della ricollazione alla Certosa dell’opera intitolata "Totem della Liberazione" che precedentemente era situata nel giardino della ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Inoltre, saranno presenti due mostre, indipendenti ma fra loro connesse nella rassegna su Jeroen de Rijke e Willem de Rooij, progetto congiunto di MAMbo e K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen. È stato indetto recentemente anche il Concorso Video "Sguardi sulla Manifattura" per creare un format audiovisivo sulla storia del sito di archeologia industriale della Manifattura. Il rinnovato allestimento della Collezione Permanente è stato inaugurato a marzo 2008 e a settembre 2009. Quest'ultimo è stato un anno importante sia per la collaborazione del museo all'organizzazione e all'impianto scientifico della Biennale del Muro Dipinto svoltasi a Dozza sia per l'attività espositiva, vanno ricordate la personale di Trisha Donnelly, quella di Sarah Morris "China 9, Liberty 37" e Seth Price "2009" e la retrospettiva di Gilberto Zorio che ha interessato anche parte del 2010. Anno, quest'ultimo, che ha visto protagonisti eventi quali la rassegna "Fellini. Dall'Italia alla luna", l'installazione di Matej Krén "Scanner", la personale di Francesco Jodice, l'esposizione "Dino Gavina. Lampi di design", la presentazione dei finalisti del Premio Internazionale d'Arte Partecipativa, la performance di Fanny&Alexander "Kansas Museum" e la presentazione della performance/installazione "The conversation" di Francesca Grilli vincitrice nel 2009, per la sezione Arte, del Premio Nuove Arti. Il 2011 infine si è aperto con la proiezione, nell'Area Video del museo, di alcuni lavori degli anni Settanta di Pier Paolo Calzolari e con la prima personale in Europa di Matthew Day Jackson "In search of...", proseguendo poi con la rassegna "30 anni di arte in video: incontri, visioni e storie", "campo | largo", prima mostra in uno spazio museale di Zimmerfrei, "Sentimiento Nuevo" rassegna che indaga il mondo della scrittura e della critica d'arte e "Arte Povera 1968".





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