Museo della Resistenza di Bologna
Travocial,
2012-12-12 12:05:15
2012-12-12 12:05:15
Allestito all'interno dell'ex convento di San Mattia, è gestito dall'Istituto Storico Parri Emilia-Romagna che ha sede nello stesso complesso. E’ organizzato secondo un sistema espositivo che si avvale di documenti d'archivio, immagini fotografiche, manifesti, filmati, testimonianze e prodotti multimediali utili nel loro complesso a ripercorrere la storia locale dall'attività antifascista prima della Resistenza, alla Resistenza bolognese durante la guerra, al suo ruolo nel Dopoguerra. All'interno del percorso sono inserite due applicazioni multimediali dedicate rispettivamente all'Ossario dei partigiani nella Certosa di Bologna e al Sacrario dei partigiani di Piazza Nettuno.Attraverso foto, materiale documentario, anche in originale, e filmati d’epoca, la sala dedicata all’antifascismo prima della Resistenza rivisita i temi dell'opposizione al fascismo in Italia, della repressione e della partecipazione degli antifascisti italiani alla guerra civile spagnola. Il settore che ha per titolo ‘La Guerra agita’ passa in rassegna i protagonisti, i luoghi e le stagioni dell'esperienza resistenziale nel territorio bolognese, proponendo foto, articoli della stampa ufficiale e clandestina, ma anche strumenti multimediali come una selezione di interviste ai protagonisti della Resistenza bolognese e la possibilità di navigare nel modello virtuale del Monumento-Ossario dedicato ai partigiani alla Certosa di Bologna e nel Sacrario di Piazza Nettuno. Nella sezione che sviluppa i contenuti relativi a ‘La guerra subita e la Resistenza a Bologna’ si analizza la vita in città nei venti mesi che vanno dall´8 settembre 1943 alla Liberazione: questo doloroso momento storico viene illustrato da foto, manifesti, volantini, articoli di giornale, materiali multimediali. La vita di un´idea e la costruzione della memoria sono infine affidati alla sezione dedicata a ‘Dopo la Resistenza’. La Video/camera è, infine, un laboratorio di suggestioni multimediali in cui si evocano le condizioni di vita dell’autunno 1944 a Bologna.