Pinacoteca civica Domenico Inzaghi
Travocial,
2012-12-12 12:11:30
2012-12-12 12:11:30
La prima configurazione della raccolta civica di dipinti, disegni e incisioni di Budrio risale al 1821, allorchè Domenico Inzaghi dona il suo ricco patrimonio d'arte alla Partecipanza, antica istituzione agraria di origine medievale, alla quale venne assegnato nel 1839 alla morte della vedova del collezionista. Nel 1931, con lo scioglimento della Società agraria, tutti i beni passarono al Comune, che istituì in quello stesso anno la pinacoteca in Palazzo Boriani, già sede della Partecipanza, acquisito agli inizi dell'Ottocento dai Dalla Noce che lo avevano fatto restaurare ed affrescare. Le opere pittoriche esposte sono attribuite ad importanti artisti come Vitale da Bologna, Tommaso Garelli, Cristoforo di Benedetto, Innocenzo da Imola, Dosso Dossi, Denijs Calvaert, Bartolomeo Passerotti, Bagnacavallo il Giovane, Lavinia Fontana, Francesco Brizio, Mastelletta, Cesare Gennari, Alessandro Tiarini, Francesco Albani, Simon Vouet, Lorenzo Pasinelli, Antonio Mezzadri, Vittorio Maria Bigari, Gian Domenico Ferretti, Ubaldo e Mauro Gandolfi. La collezione è stata poi incrementata con i dipinti provenienti dall'Opera Pia Bianchi e dalla Fondazione Benni di Bologna, oltre che con acquisizioni e donazioni di pittori contemporanei.Nella sezione grafica sono comprese opere provenienti dalla raccolta Inzaghi, tranne la serie delle "Antiche Chiese di Roma" di Antonio Sarti e le novecentesche "Vedute di città d'Italia" di Antonio Carbonati. Tra i disegni si conservano fogli pregevoli di Guercino, Vittorio Maria Bigari, Donato Creti; tra le incisioni fogli di Durer e dei Carracci, mentre tra le incisioni francesi spicca la serie di Callot. Nella sala è esposto un bel gruppo in terracotta di Giuseppe Maria Mazza. Al Torrione del Risorgimento, sede distaccata del museo, è visibile uno spaccato di storia di Budrio nell'Ottocento.