Museo Michelangelo Antonioni
Travocial,
2012-12-12 13:20:32
2012-12-12 13:20:32
Inserito nel complesso del Palazzo dei Diamanti, è stato inaugurato nel 1995 in occasione del primo centenario della nascita del cinema, al fine di valorizzare e promuovere la produzione filmica ed artistica del regista ferrarese, che coniuga la sua geniale creatività nella cinematografia e nella pittura. Quest’ultimo è un aspetto meno conosciuto ma assai lirico e qualitativamente alto che sottolinea lo stretto rapporto tra cinema e pittura esistente nell'arte di Michelangelo Antonioni, formatosi prima nell'arte visiva, in seguito nel cinema raggiungendo i conosciuti straordinari esiti. Nato sulla scorta delle mostre monografiche tenutesi a Venezia, a Parma, a Roma, a Parigi e a Ferrara, ha acquisito documenti e beni personali di Antonioni come sceneggiature, epistolari, interventi critici e materiali fotografici, manifesti e locandine dei film in originale o in ingrandimento fotografico, i dipinti del regista, copie dei film e dei documentari, originali delle sceneggiature. Il museo è chiuso al pubblico dal 2006.L'attività pittorica di Antonioni dagli anni Sessanta agli Ottanta, trova documentazione in sessanta lavori divisi in "opere piccole, medie e grandi", "le montagne incantate", "oli e ritratti", realizzati tutti ad olio ed acquerello e in formati ridottissimi; si tratta di momenti di un processo creativo non disgiunto dal cinema, che trova nell'ingrandimento fotografico dell'opera il punto d'equilibrio tra le due arti di Antonioni che nella pittura alterna diverse fasi, ravvicinabili ai momenti d'avanguardia storica, sfiorando l'astrattismo cubista, il raggismo, il futurismo, la pop art e, soprattutto, l'informale materico di Alberto Burri, elaborando un linguaggio del tutto originale, etereo e materico al tempo stesso, che tocca punte di grande lirismo giungendo all'astrazione della realtà che l'ha ispirato; in particolare la serie delle "montagne incantate", paesaggi visionari, romantici e sublimi, che, attraverso la sintesi della fantasia dell'artista e il suo senso del colore, diventano luoghi dell'anima. Quando il museo era in pieno funzionamento, l'attività promozionale si è articolata in mostre, proiezioni e convegni volti a collegare, in maniera trasversale, il lavoro di Antonioni a vari argomenti culturali: si ricordano l'esposizione Cinque artisti per i manifesti dei film di Michelangelo Antonioni, gli studi su Le sonorità del visibile e le proiezioni delle pellicole del regista.