Museo e biblioteca "F. Renzi"
Travocial,
2015-02-11 15:27:14
2015-02-11 15:27:14
Il museo prende il nome dal suo fondatore, appassionato studioso locale e collezionista di antichità . Inaugurato l'8 giugno 1879, ha ottenuto il pubblico riconoscimento di Ente morale nel 1885. Promuove la conoscenza delle specificità storiche e archeologiche delle vallate dell’Uso e del Rubicone, valorizza le evidenze monumentali di Borghi e del territorio circostante, a cominciare dagli stessi spazi museali del quattrocentesco castello malatestiano, e rivisita nell’appropriata cornice storico-culturale la figura di Don Francesco Renzi. Dopo alcuni anni di chiusura per consentire il restauro dell'antico edificio che ne ospita la sede, ha riaperto i battenti con la raccolta archeologica, che comprende una sezione pre-protostorica, con oggetti risalenti alle età del Bronzo e del Ferro, a testimonianza delle manifestazioni della civiltà etrusca sviluppatesi in questa parte dell’area romagnola; una sezione romana e una sezione bizantina e medievale arricchita dai reperti di recenti scavi effettuati presso l’antica pieve bizantina.Al'interno della raccolta archeologica, di particolare rilevanza sono le testimonianze pre-protostoriche risalenti all'età del Bronzo e del Ferro che hanno nel sito di Ripa Calbana uno degli abitati di maggiore interesse a livello regionale. La bella serie di manufatti in bronzo (cinturoni a sbalzo, fibule, monili, asce, pendagli) è da ricollegare a sepolture riferibili al Villanoviano, nell'aspetto culturale affermatosi nella Romagna orientale con epicentro a Verucchio. Sempre alla prima età del Ferro (seconda metà dell'VIII sec. a.C.) risale anche la cosiddetta "Tomba del barilozzo" da Cavignano (Sogliano), il cui corredo annoverava un cinerario fittile di foggia inconsueta conformato a bariletto, di una tipologia assai rara e documentata isolatamente per lo più in Etruria propria. Nell'ambito della sezione romana trovano posto iscrizioni lapidarie e stele funerarie di età repubblicana e imperiale, laterizi bollati, anfore, ceramiche, monete e frammenti architettonici che indicano la presenza di abitazioni e sepolture sparse nel territorio circostante Scavi archeologici, tuttora in corso, sui resti dell'antica pieve di S. Giovanni Battista eretta in epoca bizantina e della Pieve nuova hanno portato un notevole arricchimento del patrimonio museale e consentito l'allestimento di una sezione dedicata all'edificio di culto, con l'esposizione di frammenti scultorei medievali e oggetti minuti provenienti da ossari e sepolture (crocefissi, rosari, bottoni, perline) che restituiscono un quadro assai analitico del costume e dei riti funebri di questo periodo storico. Il patrimonio di età medievale e moderna (materiali ceramici tra i quali piatti e boccali d'epoca rinascimentale, cimeli, documenti, dipinti e stampe per lo più seicentesche e del secolo scorso donate al museo dallo studioso d'arte Mario Massaccesi) sarà fra breve oggetto anch'esso di un rinnovato allestimento.