Pinacoteca comunale di Cesena
Travocial,
2015-02-11 15:25:34
2015-02-11 15:25:34
Aperta nel 1984, su iniziativa del Comune d'intesa con l'Istituto regionale per i Beni Culturali, ha sede all'interno dell'antico complesso monastico di San Biagio, accanto ad alcune altre strutture culturali cittadine.La sua istituzione risale al 1883, ad opera di Adriano Loli Piccolomini, che in alcune sale della Biblioteca Malatestiana riunì l'intero patrimonio civico formatosi a seguito delle soppressioni napoleoniche degli edifici di culto cesenatie, successivamente, grazie ad alcuni depositi e donazioni da parte di collezionisti privati e della stessa Congregazione di Carità. Verso la metà degli anni Venti, necessità di nuovi spazi per i depositi librari della Maltestiana determinarono lo smembramento di una parte della raccolta. Numerose opere d'arte vennero ospitate all'interno del Palazzo Comunale e solo con i dipinti di maggior pregio, nell'immediato dopoguerra, si costituì una piccola quadreria in una saletta della stessa biblioteca. Nella attuale sede, la pinacoteca propone parte considerevole di un patrimonio consistente in oltre trecento esemplari pittorici dal Quattrocento al secolo scorso.E' divisa sostanzialmente in due sezioni: l'antica e la moderna-contemporanea, costituita in tempi più recenti. Si va da una serie di affreschi frammentari di scuola romagnola del XV secolo, provenienti da vari luoghi sacri della città e dallo stesso convento di San Biagio, ad alcune tavole quattro-cinquecentesche (fra le altre, Madonna col Bambino e Santi, dell'argentano Antonio Aleotti, 1510; il cosidetto Cristo di Casa Lancetti, del cesenate Scipione Sacco, 1545; Ritratto di Filasio Roverella, attribuito a Baldassarre Carrari). Per il Sei-Settecento si ricordano alcune Madonne di Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, opere di Cignani, Todeschini, Batoni, Piazzetta, oltre alle pitture di alcuni tra i maggiori artisti locali come il Serra, il Razzani, il Milani. Va osservato che due tra le più prestigiose opere della Pinacoteca (La Presentazione al Tempio di Francesco Francia e S. Francesco che riceve le Stimmate del Guercino) sono attualmente visibili negli edifici di culto di provenienza, l'uno in un altare laterale della Basilica della Madonna del Monte, l'altro nella chiesetta dei Cappuccini. La sezione riservata all'Ottocento e al Novecento, espone opere per lo più d'interesse locale ed un'importante raccolta grafica di Gino Barbieri. Nella parte dedicata all'arte contemporanea si propongono alcuni esemplari della Collezione Morellini, comprendente tra l'altro opere di Cagli, Guttuso, Fazzini, Mazzacurati, Mirko, Melli, Turcato, Vangelli, Purificato.