Fotomuseo Giuseppe Panini
Travocial,
2015-02-12 09:54:48
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Le Raccolte Fotografiche Modenesi, frutto dell'intensa attività collezionistica di Giuseppe Panini, offrono uno straordinario patrimonio visivo costituito da immagini realizzate da autori emiliani tra il 1860 e il 1950 e da interi fondi fotografici e documentari di diversa provenienza, a cominciare dal materiale degli studi modenesi Orlandini, Bandieri, Giberti, la cui attività durò oltre un secolo. Per completezza e varietà si segnalano anche la raccolta di cartoline, una delle più vaste collezioni esistenti per l'area di Modena e provincia, e la Raccolta Aeronautica, ove si conservano immagini e documenti dell'aeronautica pionieristica fino alla fine della prima guerra mondiale. Le Raccolte dispongono anche di una biblioteca con una dotazione di circa 4 mila volumi e saggi antichi e moderni su Modena, la sua provincia e, più in generale, sulla fotografia. Essa comprende inoltre un'emeroteca che custodisce giornali pubblicati a Modena dalla fine del Settecento fino agli anni Cinquanta del XX secolo e un'ampia raccolta di giornali e riviste specializzate.Nell'esposizione permanente attrezzature e arredi originali ricreano l'atmosfera degli studi fotografici dell'inizio del Novecento e illustrano come doveva svolgersi il lavoro nelle botteghe modenesi. In particolare viene riproposta la ricostruzione dello studio Orlandini, il più importante e longevo tra gli studi fotografici modenesi, aperto intorno al 1879 da Pellegrino, che in precedenza aveva esercitato l'attività di fotografo ambulante. Attraverso una galleria di ritratti selezionati negli archivi stessi delle Raccolte, il viaggio prosegue rivisitando la storia della fotografia dai primi dagherrotipi fino alla stampa a colori, per cogliere o l'evoluzione della moda e dei costumi e mettere in risalto i mutamenti avvenuti nell'arco di un secolo e mezzo, con lo sviluppo di nuove tecniche e di svariati materiali di supporto. Anche le trasformazioni urbanistiche e del territorio sono documentate in una sezione espositiva permanente che racconta, nei suoi momenti fondamentali, la storia urbana della città di Modena e della provincia. Completa ed arricchisce la ricostruzione del percorso evolutivo delle tecniche di ripresa una serie di macchine fotografiche costituenti la dotazione strumentale dei tre studi fotografici sopra ricordati. Si segnalano infine, per la particolare rilevanza, le esposizioni temporanee di assoluto valore storico e artistico, realizzate in collaborazione con altre istituzioni del mondo della fotografia e dell’arte di tutta Europa, come nel caso della mostra "New York In and Out. La città dei fotografi americani e di Ferruccio Testi. 1880-1915" (2008), "Jindrich Štyrský. On the Needles of These Days" (2009), "Japan Contemporary" (2010) e "Yasuzo Nojima. Un maestro del Sol Levante tra pittorialismo e modernismo" (2011), la prima retrospettiva italiana dedicata al maestro della fotografia pittorica giapponese. Tra le altre esposizioni si ricordano: "I Sorgato imprenditori fotografi. Lo studio modenese" (2008), "La montagna rivelata. Fotografie dell'Ottocento dalla collezione Fineschi" (2009), "I giochi mai visti" (2009), "Ethos degli italiani - Anni '50. Modena e l'Italia della rinascita" (2009), "I giorni e i luoghi. L'Educatorio San Paolo di Modena" (2010), "Salvatore Andreola e il pittorialismo" (2010), "Anni '60 Modena e l'Italia del boom" (2010) e "La Persia Qajar 1848-1864. Fotografi italiani nell'Iran dell'Ottocento" (2010).