Teatro Carani
Travocial,
2016-03-01 08:08:41
2016-03-01 08:08:41
Tra i documenti esposti nel foyer, quali locandine, manifesti e fotografie è presente un foglio stampato in occasione dell'inaugurazione del teatro Carani, vi si legge quanto segue: "l'11 luglio 1696 si cominci a Sassuolo il teatro nel palazzo Giordani del duca Rinaldo Donato. Architetto Paltrinieri Antonio di Sassuolo. Aumentata la popolazione nel 1773 si rinnovò il teatro facendolo più vasto e spendendovi lire 54.450. Ingegnere Ludovico Bolognesi di Bologna al servizio del duca e aperto nell'ottobre dell'anno andante, coll'opera del Cimarosa assai applaudita. All'inaugurazione vi assistevano sette principi e la platea e i palchi erano pieni di dame e cavalieri. In tale occasione furono fatti i palchi anche nel primo e terzo ordine e quelli del secondo dati alle prime famiglie perché facessero corteggio e corona al palco ducale di mezzo." Questo brano tratto evidentemente da un antico memoriale, si riferisce al settecentesco teatrino ducale posto nella piazza dell'Orologio (ora piazza Garibaldi), demolito nel 1905.
Il teatro Carani fu fatto costruire da Eugenio e Mario Carani, industriali del luogo, su una vasta area in prossimità del centro storico che avrebbe consentito lo sviluppo longitudinale della facciata su viale XX settembre.
Si diede avvio all'opera, su progetto dell'ingegner Zeno Carani di Modena, nel febbraio 1930 e il 25 dicembre di quello stesso anno il teatro fu aperto al pubblico con la proiezione del film Il tenente di Napoleone, l'inaugurazione vera e propria avvenne qualche tempo dopo con la messa in scena di Madama Butterfly di Puccini. Sottoposto a lavori straordinari di restauro tra il 1970 e il 1972, questo teatro ha conservato interamente il suo aspetto originale. Elementi stilistici di gusto tardo liberty sono presenti nella facciata, negli arredi del foyer e nelle ampie porte d'ingresso dai bei vetri molati. Vale la pena ricordare una curiosità, questo teatro ha ben tre accessi: uno da su via Mazzini, uno da piazza Garibaldi attraverso galleria Carani, ed infine il principale su viale XX Settembre.
La vasta sala ha un aspetto assai semplice e lineare, presenta una pianta a ferro di cavallo con due ordini di gallerie piuttosto ampie, ed è priva di particolari elementi decorativi. Al centro del soffitto è posta una singolare cupola apribile ed un lampadario anni Settanta di manifattura muranese.
L'attività del teatro è stata sempre piuttosto intensa, alternando le proiezioni cinematografiche a spettacoli lirici, di prosa, balletti, concerti, operette, varietà e teatro dialettale. Purtroppo, dati i costi assai elevati delle produzioni, da un po' di tempo non vengono più messe in scena opere liriche, che in passato avevano avuto qui ampio spazio, l'ultima rappresentazione di questo genere è stata La Bohème nel 1981. In alternativa si tiene una volta all'anno il "Concertone" in cui sono chiamati ad esibirsi giovani promesse della lirica ed un ospite scelto tra gli interpreti più prestigiosi, cui viene conferito un riconoscimento.
Nel foyer sono state allestite regolarmente, dagli anni Trenta del secolo appena trascorso fino al 2007, oltre quattrocento mostre d'arte, prevalentemente di opere pittoriche, tuttavia non sono mancate sposizioni di scultura. Si è trattato in prevalenza di esposizioni di opere di artisti locali, quali ad esempio Gino Fontanan ed Emilio Toschi, di gusto prevalentemente figuativo. Si segnalano inoltre la serie di ritratti di musicisti e direttori d'orchestra di Virgilio Carbonari.
(Lidia Bortolotti)