Teatro Ludovico Ariosto
Travocial,
2016-03-01 09:38:59
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Nel vecchio teatro dei Filodrammatici, abbandonato dal pubblico e dagli orchestrali impegnati dal 1857 nel Municipale, si tenevano spettacoli di burattini e marionette e per due anni "stiracchi" miseramente la vita" (Crocioni 1907, p. 78). Verso il 1859, occorrendo un restauro di consolidamento, il Comune decise di vendere il vecchio stabile. Circa vent'anni più tardi "per iniziativa di alcuni e per munificenza di altri fu costruito il Politeama Ariosto" (Crocioni 1907, p. 112). Un'iscrizione di Prospero Viani e mai apposta al Politeama informa che Ulderico Levi ottenne la cessione gratuita del terreno e che Roberto Levi promosse i lavori incaricando nel 1877 l'architetto Achille Grimaldi di costruire un teatro pubblico (Crocioni 1907, p. 112). Il teatro fu ultimato l'anno successivo. La cavea fu costruita a pianta semicircolare con una sola teoria di palchi al secondo ordine, mentre al primo e al terzo ordine furono costruiti dei loggioni leggermente digradanti. Una struttura di esili colonne lavorate in ghisa doveva dare all'edificio un certo aspetto di modernità. La platea era dotata di un meccanismo che permetteva di alzare il pavimento fino al palcoscenico progettato apposta per gli spettacoli equestri che erano divenuti di gran moda. Il sotterraneo del teatro fu attrezzato per ospitare esibizioni di giocolieri (Bondoni, in Teatri, p. 49) infatti l'edificio doveva essere una costruzione destinata a vari tipi di spettacolo (quindi 'Politeama') lirico, drammatico, coreografico ed equestre oltre che di "illusionismo e di giocolieria" (Bondoni 1980, p. 18).
Il primo importante restauro fu iniziato nel 1927 quando venne costruito il golfo mistico per l'orchestra, eliminata la platea semovibile e costruiti nel lato nord nuovi camerini di servizio.
Fu inoltre chiamato a decorare il teatro rinnovato il pittore Anselmo Govi che rappresentò nel soffitto della platea alcuni episodi tratti dall'Orlando Furioso e nel sipario del palcoscenico l'Ariosto presso il Mauriziano.
Attualmente in teatro si conservano alcune macchine da scena in discreto stato di conservazione. L'antico teatro settecentesco non fu completamente abbattuto: ancora oggi si conserva il portico lungo l'attuale via Cairoli e la zona inferiore ad archi (ora purtroppo murati) nell'odierna facciata. Con il passaggio della struttura alla pubblica gestione avvenuta nel 1981, il Teatro che era stato usato anche come sala cinematografica, dopo i recenti rifacimenti negli anni 1981-1984, ha ricominciato a svolgere una regolare programmazione con spettacoli di prosa e concerti di musica classica e contemporanea. Il restauro era stato programmato in modo tale da non necessitare che di minimi aggiustamenti mantenendo la spesa pubblica entro limiti ragionevoli e lasciando inalterate il più possibile le caratteristiche tipologiche, senza chiudere a tempo indeterminato il teatro. Oggi l'Atrio di forma quadrangolare è decorato da quattro colonne doriche dipinte a finto marmo con tre porte d'accesso con pavimento alla veneziana e decorazione nel soffitto molto semplice. A destra si accede al guardaroba che conserva in una parete un busto di Maria Melato. L'Atrio che precede l'ingresso alla sala presenta un soffitto riccamente decorato di gusto tardo liberty con putti, fauni, amorini e leopardi. Il pavimento è in marmorina con decorazione perimetrale.
(Caterina Spada)