Teatro Gonzaghesco
Travocial,
2016-03-01 09:37:46
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Sorge sulle rovine dell'antico teatro costruito nel 1488 su disegno di Luca Faucelli discepolo del più illustre Leon Battista Alberti. Questo teatrino eretto esattamente negli edifici che componevano l'insieme edilizio annesso al Palazzetto Ducale fu commissionato per le nozze di Rodolfo Gonzaga con Caterina Pico della Mirandola. Doveva essere molto piccolo e rispecchiare l'usanza dei teatrini di corte, ma bene o male continuà la sua attività per alcuni secoli dato che nei abbiamo notizia ancora nel 1770 e nel 1774, quando una piccola compagnia filodrammatica dialettale, cambiò sede. Trasferendosi da questo teatro al nuovo teatrino costruito per l'occasione nella locale scuola d'arte. Si hanno notizie di altre recite nel 1813 nella chiesa di Santa Croce, in una Sala del fabbricato detto della Macina, demolita negli anni cinquanta nel sito dove ora è stata edificata la Cassa di Risparmio. In questo anno, un comitato di cittadini costituì una società per fabbricare un teatro per uso dei dilettanti e per lasciare testimonianza di perenne memoria al proprio paese ( Caselli, p. 56).
La costruzione dell'attuale teatro fu iniziata nel medesimo anno ma non ebbe vita facile dato che fu interrotta per alcuni anni e ripresa nel 1821, poi di nuovo interrotta e ripresa nel 1845. Nel 1852 fu finalmente inaugurato con la rappresentazione dell'opera lirica Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini.
L'edificio è compreso nel tracciato stradale tra la via Piave, Vicolo Chiesa e Piazzetta Tedeschi, nel perimetro dell'area del Vecchio Castello di Luzzara, come rilevato da una mappa del cartografo di Carlo V. E' composto da due blocchi addossati a forma di grosso parallelepipedo irregolare ricoperto da un tetto a due falde. Questa sua forma è dovuta sia al preesistente tracciato stradale che alle esigenze degli spazi tecnici al suo funzionamento come lo dimostra il blocco del palcoscenico la cui lunghezza è due metri maggiore di quella della sala teatrale. La sala fino al restauro del 1919, si presentava a forma di U svasata, di impronta settecentesca, con tre ordini di palchi ed il palco centrale.
Poi nel 1919 (data incisa sul lunettone della finestra centrale della facciata), fu modificata la pianta che divenne semicircolare, rimasero inalterati i palchi ma vennero rifatte le decorazioni che tuttora mostrano un aspetto del primo novecentesco. Il teatro rimase chiuso per parecchi anni e fu trasformato anche in magazzino. L'arredamento, l'impianto di illuminazione e le scene non esistono più. Il Comune ha intrapreso un'opera di restauro dopo il 1982, a tutt'oggi sono state fatte opere di consolidamento, rifatto il tetto, i vari impianti di riscaldamento elettrico e idraulico, ripristinati i serramenti. Nella primavera del 1991 mancavano solo le rifiniture, l'arredamento e i pavimenti.
(Caterina Spada)