Museo della Linea dei Goti
Travocial,
2012-12-12 13:34:43
2012-12-12 13:34:43
Il museo, il cui nucleo originario è ospitato in un bunker ricostruito secondo il modello di quelli edificati nella Seconda Guerra Mondiale, documenta con testimonianze e reperti il passaggio del fronte. Il nome del museo, infatti, riprende quello dato da Hitler alla linea di difesa tedesca costruita lungo gli Appennini nel 1943-44: Goten Linie, ossia la Linea dei Goti, detta in seguito la Linea Gotica. Gli oggetti esposti, donati o concessi dagli abitanti del luogo, sono costituiti da materiale di propaganda politica come giornali, manifesti, cartoline, foto e vignette, che risalgono agli anni 1943 - '44 e da materiale bellico come armi, bossoli, bombe a mano e maschere antigas; a questi si aggiungono gli accessori personali del soldato. E' possibile consultare riviste e visionare filmati dell'epoca. E' possibile, inoltre, visitare alcuni degli undici rifugi che i civili scavarono nel 1944 per ripararsi durante la battaglia. Un complesso progetto di ristrutturazione e ampliamento, tuttora in corso, donerà nuovo volto e ulteriori spazi alla struttura museale.Il nucleo originario del museo si compone di due emicicli, che corrispondono a due sezioni. Nella prima sono esposti cimeli bellici in gran parte donati dai cittadini di Montegridolfo (bossoli, schegge, scatole di sigarette, maschere antigas ecc.); seguono fotografie relative al passaggio del fronte e armi che erano in dotazione agli eserciti contrapposti. Si segnala, all'inizio del percorso, un "vangelo" militare inglese collocabile nel taschino superiore dell'uniforme, all'altezza del cuore. Nella seconda sezione è presentata una raccolta di modelli di noti mezzi militari, alleati e tedeschi; spicca un "Liberator", il temuto bombardiere alleato. Sulle pareti sono poste ampie bacheche che mostrano stampati di propaganda di guerra decifrandone i codici comunicativi ed evidenziando gli strumenti sia linguistico-lessicali che di impostazione grafica. Analogamente, altre bacheche presentano una serie di giornali di guerra che scandiscono le tappe cruciali del periodo; una bacheca è dedicata ai giornali della Resistenza. Il percorso museale termina con un oggetto di significato simbolico: un bossolo metallico che è stato tagliato per rendere visibile il nido deposto al suo interno da una cinciallegra. Il progetto di ampliamento, prevede la realizzazione di una struttura concepita come una serie di portali disposti in sequenza, in cui gli ambienti, come ampie scatole sfalsate e affiancale l'una all'altra, si snodano collegati da una lunga rampa interna di lieve pendenza, in quanto disposti a varie quote, secondo la topografia del terreno. Il nuovo volume dell'edificio va a colmare il dislivello esistente fra il museo e la Piazza del Monumento.