Teatro comunale di Mordano
Travocial,
2016-03-01 08:36:05
2016-03-01 08:36:05
Questo piccolo teatro posto al primo piano di un antico edificio adiacente all'ex residenza municipale, attualmente adibita a civile abitazione, risale alla fine dell'Ottocento.
Escludendo la richiesta della Sala Comunale da parte di una locale società desiderosa di dare una festa da ballo (datata 11 febbraio 1861), non si hanno notizie sicure relativamente ad una sala adibita ad uso di spettacoli nel corso dell'Ottocento in questo centro. Sappiamo per certo che la suddetta sala, sede per un certo periodo di una scuola femminile, veniva concessa durante il carnevale a società di ballo per i consueti veglioni.
Il 13 settembre 1889 il Consiglio Comunale di Mordano delibera di ridurre definitivamente a "Sala per pubbliche riunioni", operazioni elettorali, divertimenti pubblici e così via una parte dei locali, ancora ad uso di scuole elementari, posti ad est della nuova residenza municipale.
L'incarico di redigere il relativo progetto viene dato nel luglio 1891 all'ingegner Domenico Forrieri (?). Al fine di ottenere un ambiente sufficientemente capiente per gli usi cui è destinato, il progetto prevede la demolizione dei muri di tramezzo tra la camera ad ovest della scuola femminile e il piccolo corridoio che la separa da quella maschile. Si ottiene in tal modo una sala di metri 13.50 di lunghezza e 7.35 di larghezza, per un'altezza di metri 6. Tali dimensioni consentono di costruire ad est un piccolo palcoscenico, adattando così la sala a teatrino. Comodi e ben divisi risultano gli accessi alle diverse parti della platea e ad una balconata costruita lungo la parete ovest, per mezzo di una scala di legno. Il progetto prevede anche un'antisala destinata a biglietteria, guardaroba e sala da gioco o da caffè. Inoltre la sala è illuminata da tre finestre praticate nella parete sud. Luigi Baldisserri, autore di una monografia sul Castello di Mordano pubblicata nel 1925, attribuisce all'iniziativa del sindaco Dosi e dell'assessore Vito Mazzanti l'inaugurazione del teatro. "I lavori di decorazione sono riuscitissimi, mercé la nota abilità del pittore Anacleto Prof. Margotti, e molto geniali. Lo scenario è drappeggiato e colorato con signorile eleganza e sobrietà - scrive Baldisserri. - Il sipario è costituito da un bel quadro che adorna la Sala comunale: al centro due maestose figure di donne si appoggiano ad una fonte, nello sfondo a destra appare il vecchio castello mordanese, quale si vede in un'antica incisione; a sinistra il paese quale si presenta ora. Il tutto perfetto, suggestivo e di armoniosa colorazione". Purtroppo del sipario e dello scenario descritti da Baldisserri si sono perse le tracce. Margotti, pittore novecentista con frequentazioni futuriste, nato a Lugo nel 1896 e morto a Imola nel 1984, mantenne sempre una forte aderenza al figurativo e alla cultura classica italiana.
Non abbiamo notizie di spettacoli tenuti in questo teatro, le poche compagnie di giro che fanno domanda alla municipalità per ottenerne l'uso se la vedono respinta. Da un documento dell'ottobre 1893 risulta che a Mordano esisteva una compagnia di filodrammatici locali i quali probabilmente avevano in esclusiva l'uso del teatro.
All'inizio degli anni Ottanta questo teatro è stato completamente restaurato ed adeguato alle vigenti normative su progetto dell'architetto Bianchi di Imola. L'inaugurazione della rinnovata sala è avvenuta il 16 marzo 1985 con lo spettacolo Gran soupplì di e con Franco Mescolini. Da allora vi si svolge una regolare attività, spettacoli di prosa si alternano al teatro dialettale e ai concerti della locale scuola di musica che nel teatro ha la propria sede. Saltuariamente viene affittato per serate danzanti.
Questa sala ha mantenuto sostanzialmente l'aspetto originale, è stata conservata la semplice balconata in legno con la ringhiera fine Ottocento in ferro battuto, che adeguatamente consolidata accoglie trenta posti. Il palcoscenico, di dimensioni ridotte ha un semplice boccascena con andamento mistilineo, ed è dotato inoltre di una struttura metallica che regge solitamente delle quinte in tessuto nero ma all'occorrenza può essere utilizzata per le scenografie.
Le pareti laterali della sala sono decorate con semplici lesene, una porta finestra a est e due finestre poste sul lato sud danno luce e aria all'ambiente mentre sulla parete di fronte si aprono le porte di accesso. Le poltroncine sono in legno, il sipario e i tendaggi sono in velluto grigio, le pareti sono tinteggiate in bianco, in rosa sono invece le lesene. Le zone accessorie al teatro sono state completamente rinnovate e rese più funzionali: la scala di accesso alla balconata, il piccolo foyer, i servizi e i camerini nel retropalco, mentre una nuova scala conduce all'uscita di sicurezza ed ai servizi per il pubblico posti al piano terra. (Lidia Bortolotti)