Teatro di Palazzo Dolcini
Travocial,
2016-03-01 09:12:23
2016-03-01 09:12:23
E' ancora visibile e ben conservata la struttura esterna del vecchio teatro di Mercato Saraceno, che si ergeva sopra un arco dell'antico ponte cinquecentesco sul fiume Savio. Pur avendo cambiato completamente funzione - è stato infatti trasformato internamente in impianto di mulino a cilindro dopo la seconda guerra mondiale - l'edificio è ancora ricordato dagli abitanti come "il teatro vecchio". Costruito nella seconda metà dell'Ottocento, il teatro, di proprietà comunale, non contemplava i palchetti, bensì una balconata sovrastante la sala. Secondo la tradizione dei teatri sette-ottocenteschi della Romagna, era utilizzato prevalentemente da compagnie filodrammatiche locali per la messa in scena di spettacoli di prosa e operette. In occasioni particolari veniva anche utilizzato come ritrovo per balli e feste. Vi avevano sede, tra l'altro, il corpo bandistico e la scuola di musica, che sono rimasti fino all'inizio della seconda guerra mondiale, quando ormai da tempo non era più utilizzato come edificio per spettacoli. Nei primi quindici-venti anni del secolo è stato adibito soprattutto a sala di proiezione di film muti. Dopodiché ha cessato definitivamente la sua attività.
Attualmente il teatro di Mercato Saraceno è ubicato in Palazzo Dolcini, dal nome dell'architetto progettista, un interessante edificio realizzato negli anni 1926-1927 secondo gli schemi architettonici dello stile liberty. Nato originariamente come "Casa del Fascio", "intesa nell'accezione più vasta di struttura per il tempo libero, passò in proprietà al Comune che lo destinò a luogo per pubblici spettacoli e divertimenti" (cit. Mercato ..). Nel 1960 ospitò la scuola di avviamento e la scuola media per un periodo di circa cinque anni, a seguito del quale l'edificio non ha più avuto alcun utilizzo, rimanendo nell'abbandono più totale. Agli inizi degli anni Ottanta l'amministrazione comunale diede avvio ai lavori di recupero del complesso sotto la direzione del geom. Domenico Zampa, dell'ufficio tecnico, con l'intento di adibirlo a Centro Culturale Polivalente, comprendente, accanto alla sala teatrale e cinematografica, anche una biblioteca, una sala audizioni e altri spazi per incontri e manifestazioni espositive.
L'intervento di recupero ha riguardato innanzitutto la ristrutturazione del tetto, per il quale è stato possibile mantenere il manto di copertura originale a tegole. Sulla facciata e sui lati dell'edificio sono state ricostruite tutte le parti a bugnato, secondo il modello primitivo, con una miscela di cemento bianco, sabbia e porzioni di materiale vetroso. L'interno, considerate le condizioni di grave degrado, ha costituito il problema maggiore, in quanto si trattava di intervenire tenendo conto delle caratteristiche del progetto iniziale. La sala, molto ampia e luminosa, è sormontata da una balconata che si snoda lungo il perimetro parietale. L'effetto di luminosità generale è messo in evidenza dalla tonalità dei colori di tinteggiatura del soffitto e della pareti, nonché dai quattro lampadari - uno centrale più grande e quattro agli angoli - ricostruiti artigianalmente nella parti mancanti secondo l'antico modello.
Come si è accennato, il teatro è inserito all'interno del Centro Culturale Polivalente e svolge un'intensa attività. Vi si alternano proiezioni cinematografiche, teatro di prosa, teatro ragazzi, concerti di musica classica, conferenze, ecc. e attività corsuali per adulti. Spesso vengono realizzate rappresentazioni in collaborazione con la Pro-loco che, accanto alla promozione di corsi specifici di teatro, produce anche spettacoli. Il teatro periodicamente viene messo a disposizione anche a compagnie che l'utilizzano per prove e allestimenti.
(Luisa Masetti Bitelli)