Museo archeologico nazionale di Sarsina
Travocial,
2015-12-11 09:47:19
2015-12-11 09:47:19
Per la ricchezza e la varietà dei reperti che
espone, il museo archeologico di Sarsina è indubbiamente uno dei più
importanti dell'Italia settentrionale. Fu istituito come raccolta
comunale nel 1890 e si è poi ampliato con i materiali recuperati nella
necropoli di Pian di Bezzo e all’interno della città, fino
all’acquisizione da parte dello Stato nel 1957.Il museo espone
materiali di provenienza quasi esclusivamente locale che, pur coprendo
un arco cronologico esteso dalla preistoria alla tarda antichità,
riguardano in particolare l'età romana, dal I sec. a.C. al II-III sec.
d.C. La radicale ristrutturazione del 1990 ha consentito la
ricomposizione integrale di alcuni grandi monumenti funerari, tra i
quali spicca, per imponenza e completezza, il mausoleo ad edicola
cuspidata di Rufus, alto 13,5 metri e risalente alla fine del I sec.
a.C.Da segnalare inoltre le statue delle divinità orientali e, tra
le pregevoli pavimentazioni a mosaico policrome, quella nota come “il
Trionfo di Dioniso”.L’insieme dei reperti consente una lettura
completa della storia dell’antica Sassina, patria di Plauto. La città,
sorta come capoluogo degli Umbri che popolavano la valle del Savio, dopo
la conquista romana divenne un florido municipio, legato a Ravenna da
stretti rapporti commerciali e culturali.