Ipogeo di San Salvatore
Travocial,
2013-02-28 11:29:48
2013-02-28 11:29:48
L’ipogeo, parzialmente scavato nella roccia, si trova sotto la chiesa seicentesca dedicata a Gesù Salvatore, nel villaggio omonimo, importante centro di pellegrinaggio. Il sito, frequentato a partire dal Neolitico Medio (IV millennio a.C.), rappresenta una preziosa testimonianza del protrarsi dell’utilizzo di un luogo sacro attraverso epoche e culture diverse. In epoca nuragica vi fu scavato un pozzo sacro per il culto delle acque.; nel periodo punico l’area fu dedicata a Sid, il dio guaritore, e successivamente i Romani vi praticarono il culto di Asclepio, in virtù delle proprietà guaritrici attribuite all’acqua del pozzo. Dal III-IV secolo d.C. l’ipogeo svolse infine la funzione di chiesa. L’attuale sistemazione del sito risale all’ultimo periodo romano. La pianta, composta da vari ambienti di piccole dimensioni, è accentrata intorno ad un pozzo quadrangolare di acqua sorgiva, collocato in un vano circolare coperto da una cupola ribassata e con un lucernario sulla sommità. Nel vano di fronte, absidato e illuminato da due lucernai, si trova un altro pozzo con acqua sorgiva, circolare, ed un betilo (pietra sacra) di età nuragica. Sulle pareti di quasi tutti gli ambienti sono ancora visibili iscrizioni, in caratteri punici, greci, latini e persino arabi, e pitture, databili a periodi diversi, riconducibili sia a culti pagani che alla tradizione cristiana.