Museo della civiltà contadina e artigiana di Pigna
Travocial,
2012-02-26 08:00:19
2012-02-26 08:00:19
“L’idea di fondare un piccolo Museo a Pignataro M.re (CE) non nacque peregrina: veniva da lontano, coinvolgendo passione “antica”, analisi di valori cognitivi ed esistenziali passati e presenti, ricerca di poteri culturali forti, con valenze scientifico-razionali universali; critica dell’assolutismo tecnico-industriale; integrazione d’interventi civili già in parte avviati e realizzati”. (1)
“ La nostra concezione di “museo” non è quella che vede in esso un luogo di semplice conservazione di oggetti antichi, bensì è anche un luogo di cultura ad ampio raggio, dove non solo si trasmette alle nuove generazioni la conoscenza di una civiltà ormai in via d estinzione, ma si cerca di farla rivivere nei suoi valori di laboriosità, onestà, solidarietà. Per questo è nostra intenzione organizzare ogni anno convegni di studio, conferenze, ricerche sui vari aspetti della civiltà del mondo contadino e artigiano (il lavoro nei campi, canti popolari, la flora e la fauna, la raccolta di detti popolari, l’alimentazione, i mestieri, ecc.). In relazione a questo aspetto, riteniamo necessario fornire il Museo di adeguata biblioteca che raccolga tutto il materiale possibile che sia di rapporto a siffatto lavoro di ricerca: e non solo materiale cartaceo, bensì anche fotografico e figurativo in genere, e audiovisivo. Per questo abbiamo ritenuto opportuno fornire il nostro Museo di attrezzature varie che ci permettano di proiettare filmati, registrare e ascoltare musica e canti”. (2)
(1) e (2) Riflessioni e propositi espressi nel “ Catalogo- Guida “ a cura di Bartolo Fiorillo e Antonio Martone - 1997 – dal titolo rispettivo: “Il cammino dell’Idea” e “ Per l’avvenire del Museo”.
La sintesi di tali riflessioni e progetti era stata già sancita nell’art.4 dello Statuto annesso all’Atto notarile costitutivo del Museo, il 9 ottobre 1993, che così recita: “L’Associazione ha finalità culturali e come scopo particolare: custodire, esporre e valorizzare attrezzi di lavoro e utensili vari che, in situazioni storico-sociali diverse da quelle attuali, rappresentarono indispensabili e preziosi mezzi di produzione economica e artistica, a vanto d’un modello di sviluppo, angusto quanto sia, ma non privo di significato umanistico – scientifico e degno di rivalutazione psico-sociologica”.