Museo Magi900
Travocial,
2016-06-13 10:48:54
2016-06-13 10:48:54
PRESENTAZIONE La Collezione d’Arte Contemporanea di Giulio Bargellini e il MUSEO MAGI’900, che ne costituisce una proiezione dinamica, sono nati da una passione e da una visione particolare dell’arte, che il fondatore desidera condividere con i visitatori. Ideato come luogo degli eventi, delle relazioni, della conservazione, della contemplazione e della comprensione dell’arte come fenomeno complesso e avvincente, il museo persegue questo obiettivo dal 2000, anno della sua apertura. Denominato inizialmente Museo d’arte delle Generazioni italiane del ‘900, in quanto inizialmente era allestito secondo un criterio di analisi generazionale, dal 2006 ha assunto la denominazione MAGI’900, scegliendo nuovi criteri espositivi e aprendosi a una proiezione più internazionale e aggiornata sui fenomeni di stretta contemporaneità, pur mantenendo una particolare attenzione alla va¬¬lorizzazione dell’arte italiana.In oltre quindici anni di attività, infatti, il museo ha continuato a rinnovarsi, ampliando gli spazi fisici e gli ambiti operativi per perseguire la vocazione ad essere un grande contenitore aperto al confronto culturale e alla promozione della creatività. Oggi, grazie alla varietà delle raccolte e all’ampiezza degli spazi, l’articolata attività del MAGI’900 si esprime affiancando esposizioni - permanenti e temporanee - a diverse tipologie di eventi, coinvolgendo artisti, collezionisti, critici, pubblico, studenti per proporre occasioni di conoscenza,riflessione, incontri. Muovendosi in diverse direzioni della cultura, compresa quella imprenditoriale, il MAGI interpreta così la propria identità di museo privato nella consapevolezza che la promozione dell’arte va inserita all’interno di una rete libera, interculturale, aperta ad ogni aspetto della storia e del futuro.Il MAGI’900 è visitabile ( martedì – domenica 10.00 -18.00) con un biglietto di ingresso per le collezioni e gratuitamente per le mostre e per le iniziative temporanee. GLI SPAZI ESPOSITIVIIl primo nucleo del Museo MAGI è nato nel 2000, grazie al recupero di un importante edificio di archeologia agraria, riconvertito in area espositiva. Restaurare un grande silo per lo stoccaggio del grano, da tempo in disuso, per trasformarlo in museo, ha avuto il duplice pregio di valorizzare un contenitore storico che aveva già avuto una funzione molto significativa per tutto il territorio, e di conferirgli una nuova destinazione d’uso, altrettanto importante per la comunità. Infatti, da luogo di stoccaggio del grano pubblico, che garantiva autonomia e sostentamento alimentare, il silo è oggi divenuto luogo in cui è custodito e condiviso un grande patrimonio di idee ed opere d’arte.Il ripristino, attuato su progetto dell’architetto Giuseppe Davanzo, ha trasformato l’immobile storico senza alterarne la forma esterna e le imponenti proporzioni, per ricavare ampi spazi multifunzionali. Con il suo peculiare colore azzurro il vecchio silo è così divenuto un inedito protagonista dello scenario urbano, sospeso tra storia e contemporaneità. Ad esso si sono aggiunte nel tempo due nuove grande sezioni espositive, l’ultima delle quali, inaugurata nell’autunno 2015, ha completato il progetto museale, con l’esposizione di oltre 2000 opere della collezione permanente e diversi spazi polifunzionali, articolati su un’area complessiva di oltre 9.000 mq..Nell’area esterna all’edificio si sviluppano inoltre grandi spazi aperti dedicati all’arte, quali il Giardino delle sculture, che preannuncia già la ricca presenza di opere d’arte visibili all’interno, una terrazza panoramica e una piazza, mentre intorno al museo è stata realizzata una grande opera ambientale in mosaico ceramico dal titolo Costellazioni dell’arte, progettata dall’artista Marco Pellizzola per evidenziare la poliedricità dei temi e dei movimenti artistici raccolti dal MAGI.LA COLLEZIONEL'attuale allestimento della Collezione permanente è dedicato a numerosi protagonisti e dei movimenti dell’arte e della cultura visiva tra XX e XXI secolo, e consente di approfondire tematiche particolarmente care al fondatore, perché storicamente importanti o inedite. Proposte attraverso un singolare percorso espositivo, articolato in una serie di piccole mostre dedicate a diversi nuclei, le personalità, le tendenze, le problematiche del pensiero contemporaneo vengono indagate attraverso piccole e grandi opere. Le scelte sono in gran parte legate alle curiosità e alle intuizioni del collezionista, che nel tempo si è avvalso della consulenza di diversi critici e curatori, ma testimoniano anche le attività svolte e l’amicizia con artisti di diverse generazioni, di cui egli è spesso stato mecenate.Nella costruzione di questo considerevole corpus, che ammonta a diverse migliaia di opere, sono entrate in gioco diverse dinamiche: dal rapporto personale con gli autori alla fascinazione per un determinato momento storico, dall’opportunità di un acquisto importante alla volontà di sostenere progetti di ricerca innovativi.Ne deriva una collezione eclettica e vitale, capace di sorprendere per alcune peculiarità rare, di rivelare aspetti inediti, di incantare con piccoli capolavori, talvolta persino di provocare, certamente non omogenea e, proprio per questo, ampiamente rappresentativa dello spirito contemporaneo.Grandi capolavori già ben storicizzati, spesso richiesti per mostre istituzionali, si affiancano a piccole raccolte inusuali, mentre diverse personalità italiane ed internazionali sono messe a confronto nella successione delle sale. Tra gli artisti della collezione dei Maestri Storici del Novecento figurano tra gli altri Boldini, Burri, Depero, De Chirico, Campigli, Casorati, Guttuso, Savinio, Carrà , Fontana, Manzoni, Modigliani. Attualmente l’allestimento permanente prevede inoltre diversi nuclei monografici.Un aspetto particolarmente originale della mission del museo è la volontà di documentare la varietà e l’intensità della ricerca artistica italiana di diverse generazioni, dando risalto anche ad autori di minore notorietà ma di provata professionalità.LE OPERE DELLA CHIESA COLLEGIATA DI PIEVE DI CENTO SALVATE DAL TERREMOTOA seguito del terremoto che ha colpito l’Emilia, dal settembre 2012 il museo ha dato ospitalità anche ad un cospicuo nucleo di opere d’arte sacra provenienti dalla Chiesa Collegiata di Santa Maria Maggiora di Pieve di Cento, gravemente danneggiata dal sisma e ancora in attesa di restauro. Tra queste pregevoli pale d’altare dei sec. XVI –XVIII figurano capolavori dell’arte emiliana di Guido Reni, Lavinia Fontana, Guercino.LE ATTIVITA’ESPOSITIVE Tra gli spazi del MAGI un’area espositiva articolata in tre diversi ambienti è dedicata alle mostre temporanee. Tra le numerose iniziative degli ultimi anni figurano a una memorabile performance di Shozo Shimamoto e mostre quali La seduzione della luce e l’invenzione del vero ( dedicata alla pittura tra Otto e Novecento in Italia), Bonjour monsieur Sepo ( dedicata ad uno dei più grandi disegnatori pubblicitari del 900) , Confronting Anitya ( dedicata alla ricerca artistica contemporanea cinese), Large drawings (dedicata a Dennis Oppenheim, tra i protagonisti dell’avanguardia statunitense) e personali di artisti italiani di diverse generazioni.Nella zona biblioteca e caffè si apre l’area OPEN BOX, ulteriore spazio espositivo, dedicato all’alternanza di esposizioni multidisciplinari ( fotografia, fumetto, libri d’artista, grafica) e a progetti installativi pensati appositamente per lo spazio. DIDATTICA, CONCERTI, SPETTACOLI, CONVEGNI, WORKSHOPNell’ampia offerta del MAGI’900 ha uno spazio fondamentale la didattica museale permanente, con proposte rivolte ai diversi livelli di scuola, ai bambini e alle famiglie. Concerti, spettacoli, convegni, workshop vengono organizzati in collaborazione con enti esterni ed associazioni, in una continua sinergia con il territorio e con organizzazioni nazionali ed internazionali.