Teatro sociale della Concordia
Travocial,
2016-03-01 09:52:58
2016-03-01 09:52:58
Il Teatro Sociale della Concordia fu inaugurato nell'autunno 1844 con la commedia "Il poeta e la ballerina" del genovese Paolo Giacometti, messa in scena dalla Compagnia drammatica diretta da Luigi Domeniconi.
Riferisce Pietro De Stefani nelle "Memorie storiche" di Portomaggiore che prima di allora non esisteva in questo centro una sede stabile per gli spettacoli, le compagnie d'arte drammatica, che una o più volte l'anno vi si trovavano per mettere in scena rappresentazioni, dovevano adattarsi in uno spazio provvisorio che sovente mutava di volta in volta. La migliore società portuense, riconoscendo tale pratica disdicevole, avviò una serie di azioni volte all'edificazione di un adeguato teatro. A tal fine nel 1822 tre facoltosi cittadini acquistarono un terreno posto in via dei Belli, attuale corso Vittorio Emanuele, ma soltanto sedici anni dopo si costituì una società di quaranta azionisti con l'intento di finanziare la costruzione del teatro. Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Tosi di Ferrara, rilevante figura di progettista che a Portomaggiore si era già occupato della ricostruzione del Municipio.
La sala teatrale, progettata da Tosi, dotata di atrio di accesso ovale, foyer al primo piano e vani accessori, presenta andamento ellittico, 44 palchetti distribuiti su tre ordini senza palco centrale; la decorazione, assai sobria, è costituita da una serie di rosoni lignei posti sul soffitto a satellite di un rosone centrale apribile, per consentire la manutenzione del lampadario ormai scomparso. La facciata, anch'essa molto essenziale e lineare, presenta un bugnato poco rilevante al piano terra, mentre al primo piano si aprono cinque finestre trabeate con sovrastanti lunette decorate da bassorilievi. Il prospetto è chiuso da un timpano centrale, in origine decorato con un bassorilievo raffigurante la Concordia, opera dello scultore ferrarese Gaetano Davia, purtroppo perduto.
Nel 1955 questo teatro è stato chiuso. Il Comune ha completato l'acquisizione dagli ultimi eredi dei soci fondatoti alla fine degli anni Novanta; si è quindi proceduto ad una serie di interventi urgenti, quale ad esempio il rifacimento del tetto, per scongiurare la definitiva rovina del pregevole contenitore. Il restauro della facciata e il recupero del ridotto, oltre a restituire dignità ad un edificio significativo (posto nell'area più rilevante di questo centro storico, in quanto risparmiata dai bombardamenti dell'ultimo conflitto), hanno reso fruibili tutti gli ambienti posti nella parte anteriore. Nel foyer è stata allestita una piccola pinacoteca; in particolare in una sala, utilizzata anche per conferenze, concerti, presentazioni ecc., hanno trovato posto dieci ritratti di ferraresi illustri dipinti da Remo Brindisi; in un'altra sala adiacente sono state esposte una serie di opere del pittore Federico Bernagozzi (nato a Borgo Crispo di Portomaggiore nel 1859 e morto a Ferrara nel 1916), mentre dipinti di altri autori contemporanei sono posti negli spazi attigui.
Nell'atrio del piano terra trovano sede le mostre temporanee, in particolare di pittura e di fotografia, organizzate dai Servizi Culturali del Comune in primavera e in autunno.
Allo stato attuale la sala teatrale, che mantiene complessivamente l'aspetto originario benché spogliata di tutti gli arredi e delle macchine sceniche, e i vani di servizio al palcoscenico, necessita con urgenza di un complessivo intervento di recupero che, molto probabilmente, sarà avviato entro il 2010.
(Lidia Bortolotti)