Area archeologica Anghelu Ruyu
Travocial,
2016-05-26 11:51:56
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La necropoli di Anghelu Ruyu, ubicata nell’immediato entroterra di Alghero, è la più estesa ed importante necropoli prestorica della Sardegna settentrionale. Risale ad un periodo compreso tra il Neolitico Recente e il Bronzo Antico (circa 3200-1800 a.C.) ed è composta da 38 domus de janas, (letteralmente “case delle streghe” o “case delle fate”), ambienti scavati nella roccia utilizzati prevalentemente per i seppellimenti, ma anche per celebrare cerimonie funebri. Le tombe, scavate nell’arenaria calcarea, sono dislocate in due zone diverse ed hanno, come era tipico in Sardegna, una distribuzione molto irregolare. Presentano una pianta articolata in diversi vani, ad eccezione di una tomba con pianta monocellulare. L’accesso alle tombe è sia di tipo a pozzo, verticale e obliquo, che a dromos (corridoio) discendente, quasi sempre con gradini all’ingresso. Queste ultime sono prevalentemente caratterizzate da vani a planimetria simmetrica e regolare, mentre le tombe a pozzo presentano spesso planimetrie irregolari. Le tombe hanno soffitti piani e pareti ben lisciate e ricche di particolari. In quelle a dromos molti elementi di tipo architettonico o decorativo raccontano riti e culti delle popolazioni prenuragiche, nonchè aspetti della loro vita quotidiana. Tra questi, le coppelle scavate nel terreno destinate a contenere offerte e pasti funebri, le decorazioni scolpite o incise che riproducono gli ambienti delle case abitate dai defunti, false porte, di ascendenza orientale, simboleggianti la porta dell’oltretomba, teste e corna taurine scolpite, a protezione del sonno dei trapassati. Le tombe ospitavano da un minimo di due ad un massimo di trenta individui ed venivano sigillate con grandi lastre in pietra. Qui sono stati recuperati diversi corredi -costituiti prevalentemente da vasi, statuette di dea madre, armi, elementi di collane- appartenenti alle diverse culture preistoriche dell’area, dalla cultura di Ozieri a quella di Bonnanaro.