Basilica di Sant'Eufemia
Travocial,
2012-06-19 07:01:05
2012-06-19 07:01:05
La chiesa di Sant’Eufemia, uno dei più interessanti edifici romanici in Umbria, sorge entro il recinto del palazzo Arcivescovile di Spoleto, nella centrale via Saffi.
Le notizie più antiche riguardo l’edificio risalgono al X secolo, quando ad esso fu congiunto un monastero di monache benedettine. Gunderada, fondatrice del monastero, nel 980 vi operò la traslazione del corpo del vescovo spoletino Giovanni, martirizzato sotto i Goti.
La chiesa venne riedificata entro la prima metà del XII secolo, secondo le forme del romanico spoletino partecipe dell’esperienza architettonica lombarda. Durante il XVII secolo, deleteri adattamenti sfigurarono l’edificio che venne diviso in due piani; la parte inferiore fu destinata al culto mentre la parte superiore fu inglobata dal palazzo Vescovile. Tale situazione perdurò fino al 1907 quando si decise il completo restauro della struttura conclusosi nel 1954.
La sobria facciata, con corpo centrale sopraelevato, è decorata da un portale a tre rincassi sormontato da un’elegante bifora e da monofore. Il raro ordinamento dell’interno a tre navate, divise da pilastri e colonne di spoglio, con tre absidi e matronei, riecheggia la struttura della chiesa veronese di San Lorenzo, documentata dal 1110. All’interno il nartece occupa lo spazio della prima campata e rende possibile la comunicazione tra i due matronei. La presenza del matroneo è stata messa in relazione con la tradizione che vede qui collocata la preesistente cappella del palazzo ducale, edificata su modello della cappella palatina di Aquisgrana. L’altare maggiore, proveniente dalla Cattedrale, è decorato da un bellissimo paliotto del XIII secolo con bassorilievi (Agnus Dei e Simboli degli Evangelisti) e ornati cosmateschi. E’ in gran parte perduta la decorazione a fresco dell’abside che conserva solamente nel catino, l’Eterno fra cherubini (XVI secolo).