Museo diocesano e Basilica di Sant'Eufemia
Travocial,
2012-12-07 17:33:14
2012-12-07 17:33:14
Il museo diocesano è situato nel centro storico di Spoleto, nelle immediate vicinanze del duomo di Santa Maria Assunta, entro l'area occupata dal palazzo Arcivescovile.
L'area oggi occupata dal palazzo vescovile era anticamente residenza dei duchi Longobardi.
Una visita al museo è consigliata per poter ammirare le opere provenienti dalle tante località della diocesi di Spoleto-Norcia qui riunite per esigenze di tutela del patrimonio artistico gravemente soggetto a furti, alienazioni illecite e degrado conservativo.
Ospitata nel piano nobile del palazzo nell'ala detta “appartamento del cardinale”, la vasta raccolta di opere, nata nel 1976, riconosciuta da critici e studiosi fra le più interessanti dell’Italia centrale, si fregia di notevoli dipinti che vanno dal XII al XVIII secolo, fra cui spiccano le opere del Maestro della Madonna Strauss, Filippino Lippi, Domenico Beccafumi, Cavalier d’Arpino e Sebastiano Conca.
Notevole anche la raccolta di sculture che presenta una ricca varietà di stili e materiali dai gruppi lignei romanici del XIII secolo, alla rinascimentale Madonna con Bambino del Maestro della Madonna di Macereto, fino all' Urbano VIII in bronzo di Gian Lorenzo Bernini e al San Filippo Neri di Alessando Algardi, veri e propri capolavori di epoca barocca. Sono presenti inoltre raccolte di paramenti liturgici e di suppellettili in metalli preziosi.
Completa il percorso museale la visita alla basilica di Santa Eufemia, alla quale si accede attraverso la cappella del cardinale decorata con affreschi attribuiti ad Andrea Sacchi databili all'inizio del XVII secolo.
Uno dei più notevoli edifici romanici dell'Umbria, la chiesa, della prima metà dell'XI secolo, appartiene a quella fase di fioritura architettonica del territorio spoletino che coincide con il periodo di massima estensione e potenza della diocesi di Spoleto.
Tra le opere più celebri conservate nel museo si ricorda il ritratto bronzeo di Urbano VIII di Gian Lorenzo Bernini donato dallo stesso alla città di Spoleto nel 1644, in ricordo non soltanto degli anni trascorsi in città come vescovo (dal 1608 al 1617) ma soprattutto in memoria della ricostruzione totale dell'interno del duomo voluta dal pontefice e dal cardinal nipote, Francesco Barberini, protettore di Spoleto.