Mostra permanente di arnesi e strumenti della civi
Travocial,
2012-06-19 06:49:43
2012-06-19 06:49:43
Aperto una prima volta nel 1985 come esposizione temporanea, il Museo di Castel dell’Aquila è dal 1988 stabilmente ospitato nei locali della scuola media del paese.
La collezione è frutto del lavoro dei membri del Circolo Culturale “Don Vincenzo Luchetti”, cui si deve la raccolta di utensili presso le famiglie del luogo. Gli oggetti oggi nel museo sono ben 3.500 e tutti inventariati.
Il grande ambiente che ospita il museo è suddiviso nei tipici spazi di una casa colonica mezzadrile: la cucina-salone, con l’immancabile camino e la credenza a muro; la camera da letto, con il prete e gli oggetti del mondo infantile (il “camminarello”, il fasciatoio e il “guardiolo”); la stanza dei lavori artigianali femminili, dove sono custoditi gli utensili che le donne usavano per ricamare e filare la canapa e la lana, spesso assistite dai bambini che con i “naspi” riavvolgevano il filo; la sala dei lavori artigianali maschili, dove trova spazio la “gigliara”, utensile per setacciare i semi che veniva fatto roteare appendendolo al soffitto, gli attrezzi da “ciabattino” e gli strumenti per i lavori dei campi.
Tutta l’esposizione ha come asse tematico la cultura del “riutilizzo”. L’esigua economia contadina imponeva infatti l’ottimizzazione delle risorse e dunque il recupero di tutti gli oggetti, spesso riconvertiti per altre funzioni: dalle boccette dei medicinali, utili a fabbricare piccoli lumi,ai piatti aggiustati con l’“appuntapiatti”, sorta di rudimentale trapano che consentiva di praticare fori per ricomporre i cocci, al caldaio riutilizzato a mo’ di imbuto, alla griglia per la carne dotata di un contenitore per raccogliere il grasso da riutilizzare come condimento e sapone.