Museo comunale di Villanova del Battista
Travocial,
2012-02-26 07:59:31
2012-02-26 07:59:31
Il Museo non è molto grande, ma è ben organizzato. È molto interessante e ben custodito. Al suo interno possiamo trovare varie sezioni che sono: materiali, modernariato, civiltà contadina, tra storie e folclore, una camera da letto dell’Ottocento; e un interessante galleria di quadri. Nella sezione materiali troviamo sculture in legno, pietra e vetro realizzate da artisti e artigiani del posto. Nella sezione modernariato troviamo varie cose di grande interesse, che ci mostra soprattutto l’evoluzione della tecnologia nel campo informatico nel corso degli anni. Infatti, al suo interno, sono esposti i primi computer, le prime macchine da scrivere e i proiettori di un tempo. Inoltre troviamo anche alcune macchine per cucire, dei telefoni e una Lambretta di inizio Novecento.
La sezione contadina e la camera da letto dell’Ottocento ci permettono di tornare indietro nel tempo con i nostri antenati, di farci capire quanto umile era la loro vita, quante difficoltà incontravano ogni giorno per poter vivere, ma soprattutto quanto erano uniti, solidali tra loro...quanto erano famiglia e pieni di valori.
Nella sezione tra storie e folclore troviamo un po’ la storia di Villanova attraverso la sua tradizione, perché oltre a scoprire un vecchio organo e un crocifisso del 1930, una lapide scritta in onore di Mussolini e alcuni cimeli di guerra, sono esposti alcuni pannelli lavorati in paglia che fanno parte del simbolo di Villanova del Battista che è il giglio. Quest’ultimo detto anche carro, è un obelisco alto circa 25 metri rivestito completamente di paglia intrecciata, che ogni anno nel mese di agosto viene costruito in onore del nostro santo patrono, San Giovanni Battista. Questa tradizione risale al 1800 quando la famiglia Ciccone cominciò a costruire degli obelischi alti circa due metri sempre in paglia, come ringraziamento per la raccolta del grano. Pian piano questa tradizione diventò popolare e si decise di costruire quest’opera tutti insieme e sempre più alta. Questo fino al 1930 quando il terremoto distrusse Villanova e la tradizione fu interrotta, per poi essere ripresa e interrotta ancora fino ad arrivare al 1986. Da allora ogni anno anziani, ragazzi e bambini nel mese di luglio cominciano a lavorare la paglia, ad intrecciarla e a riempire con essa dei pannelli che poi vengono applicati su una struttura in legno che il 27 agosto da Via Fornace, attraverso un percorso stretto e ripido, grazie ad un trattore, ma soprattutto a centinaia di persone che lo tengono in equilibrio con l’ausilio di sedici funi, viene portato in Piazza Aldo Moro davanti la Chiesa Madre Santa Maria Assunta.
È uno spettacolo da vedere, da vivere, da condividere con chi ogni anno ci mette amore e passione per realizzarlo.
Vi aspettiamo.