Museo del centro caprense Ignazio Cerio
Travocial,
2012-02-26 07:58:22
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Il Museo è situato all’interno dello storico Palazzo Cerio, costruito nel 1372 dal conte Giacomo Arcucci segretario della regina Giovanna I d’Angiò, primo signore di Capri fra il 1371 e il 1374. Faceva parte del complesso dei conti Arcucci noto nel Medioevo come "Case Grandi" che comprendeva il Palazzo Farace e il Palazzo Vanalesti. Il Museo trae la sua origine dall’attività instancabile del Dott. Ignazio Cerio. Nato a Giulianova d’Abruzzo nel 1840, Ignazio Cerio amò profondamente l’isola tanto da risiedervi stabilmente fin dal 1868 e vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1921. Medico condotto sull’isola, quest’uomo eclettico, appassionato di preistoria e di scienze naturali, per più di cinquant’anni collezionò conchiglie, fossili, rocce, piante e reperti archeologici provenienti da Capri e da altre parti del mondo, promuovendo studi scientifici e intrattenendo rapporti con i più noti studiosi del tempo. Costituì il Museo come un museo di famiglia a partire dalla seconda metà del XIX secolo, ma fu formalmente istituito come museo pubblico con la nascita del centro Caprense Ignazio Cerio nel 1949.
Il Museo è composto di quattro sale:
La sala geo-paleontologica offre l’opportunità di comprendere le principali tappe dell’evoluzione geologica di Capri, da quando, circa 190 milioni di anni fa, l’isola era parte di una piattaforma carbonatica sommersa. È possibile osservare gli organismi fossili rinvenibili nelle sue rocce ed è esposta la fauna di grandi mammiferi portati alla luce durante i lavori di scavo dell’Hotel Quisisana (1905) del Pleistocene medio (circa 300.000 anni fa) e quella insulare testimoniata dal Cervus tyrrhenicus del Pleistocene superiore (circa 75.000 anni fa) ritrovata alla Grotta delle Felci, alla Grotta Vascio ’o Funno e alla Certosa.
Oltre al materiale raccolto da Ignazio Cerio, nuovo materiale è stato aggiunto nel 2000 per completare l’allestimento della sala.
Nella sala paletnologica sono esposti reperti relativi alle più antiche scoperte effettuate dal Cerio sull’isola. È possibile ammirare i manufatti lasciatici dai primi abitanti del territorio di Capri e ritrovati al Quisisana e a Grotta delle Felci, nonché tracce di un atelier di taglio dell’ossidiana, che testimonia la partecipazione dell’isola in un circuito commerciale florido, rinvenute in località Le Parate.
La sala di archeologia classica espone con criterio tipologico e cronologico reperti di età classica greca e romana (IV secolo a.C. - II secolo d.C.) delle collezioni Benner-Pagano e Cerio provenienti da varie località isolane, in massima parte corredo di sepolture e delle ville imperiali di Capri.
La sala di Biologia conserva numerosi organismi animali, marini e terrestri, provenienti dall’Isola di Capri. Si possono ammirare oltre alla famosa Lucertola azzurra dei Faraglioni, conchiglie marine rarissime o scomparse, coralli ormai introvabili nel mare di Capri e tantissime altre specie animali e vegetali sia marine che terrestri.